L'anno zero del calcio italiano
Manca poco più di una settimana al debutto europeo, l'Italia si presenta nel peggior modo possibile. La bufera calcioscommesse, le parole di Buffon e le indagini della fiamme gialle, gli indagati mai ascoltati, i punti di penalizzazione a una montagna di club e si finisce con il campo, e l'umiliazione di Zurigo, sconfitta netta e senza alibi, con la Russia, davvero un brutto segnale.
In Italia da anni non si riesce più a parlare di calcio giocato, ma solo di combine, errori arbitrali in malafede, giocatori che non danno il massimo perche' si sono gia promessi ad altre squadre, tifosi che hanno il potere di fermare una partita, ritirare le maglie, gestire anche i risultati.
Insomma un calcio nel caos più totale, senza ideali, senza progetti, senza quella gioia che dovrebbe regalare lo sport. Ogni domenica è l'anticipo di una guerra, la fine di una stagione per molti è quasi una liberazione. Settori giovanili ignorati, stadi privi di bambini e famiglie, stadi vergognosi, con livelli di sicurezza pari allo zero.
I modelli tanto ammirati di Inghilterra e Germania, rimangono fonte di invidia da parte di chi ama il calcio davvero, di chi sogna di poter associare alla parola calcio, le parole spettacolo, divertimento, festa, semplicemente sport.
Siamo alle porte di Euro2012 e difficilmente questa Italia si farà amare, ma non sarà certo colpa di Prandelli o di Cassano, o colpa delle bizzarrie di Balotelli, sarà colpa di un sistema, che rispecchia in pieno, quello che è il paese Italia oggi, un paese mal governato, che non sa diventare grande, maturo, unito, e semplicemente si dibatte nel caos.