Si è tenuto, presso la Sala Executive dello stadio Meazza – San Siro, il convegno organizzato dalla società calcistica Cimiano con il patrocinio del Comune di Milano, dal titolo: Fair Play e Doping, riservato a chi non solo volesse approfondire l’aspetto social politico delle alterazioni psico-fisiche provocate da alcuni medicinali (o dal loro abuso), ma anche per trattarne in modo esauriente e approfondito gli aspetti clinici del fenomeno spesso vero e proprio mal costume che attanaglia il mondo dello sport da quello amatoriale a quello professionistico, passando attraverso le attività giovanili, tema centrale all’ordine del giorno.
A disquisire sull’argomento, moderati dal presentatore Max Cavallaro, tanti ospiti; tra gi altri anche Attilio Maldera, coordinatore tecnico del settore giovanile del Milan: “Come si deve operare con i giovani? Io ho avuto degli insegnanti, l'allenatore non esiste nel settore giovanile. Ricordo la persona, non quello che mi faceva fare. I valori da trasmettere sono la prima cosa: i giovani non hanno grandi modelli, ma cosa deve saper fare oggi un allenatore del settore giovanile? Al Milan vogliamo che giochino tutti, il risultato non ha grande importanza. In Italia, purtroppo, manca la cultura della sconfitta; chi si butta nello sport diventa personaggio pubblico. E come tale deve comportarsi”.