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CALCIO ALLA TV. Non si gioca, colpa della tv, ma che fine hanno fatto i soldi?
"Negli ultimi 2 anni, Sky Sport ha pagato 1 miliardo e 600 milioni di euro, cioè 3 mila e 200 miliardi di vecchie lire ai club italiani. Lo ha dichiarato Jacques Reynaud, vicepresidente di Sky Sport, alla Gazzetta dello Sport, aggiungendo: "Di tutti questi soldi, soltanto la Juve ne ha destinato una parte per un nuovo stadio".
Ergo, se in questi giorni tante partite non si giocano a causa del maltempo, la colpa non è solo della neve e della tv cattiva che impone ai poveri club e ai poveri calciatori di giocare di notte a dicembre e gennaio. La colpa è anche di chi ha pensato di spendere i soldi delle tv in ogni modo possibile tranne che per la costruzione di stadi moderni.
Per uno Zamparini (presidente Palermo) che dice: "È giusto che le tv possano dire dove e quando si gioca; d'altronde questo calcio lo mantengono loro con i soldi dei diritti televisivi..", c'è un Ulivieri (presidente Aassoallenatori) aggiunge: "Il problema non è il maltempo ma i soldi delle pay tv, gli stadi italiani dovevano essere costruiti con lungimiranza". Per un Chiesa (ex arbitro) che, a Calciomercato.com, commenta: "Qualcuno potrebbe dire 'sono le televisioni che ci costringono' ma è anche vero che senza televisioni il calcio sarebbe morto da un pezzo. Le tv sganciano decine e decine di milioni e pretendono giustamente uno spettacolo continuativo per tutta la settimana", che un Tommasi (presidente Aic) che si sente in dovere di dichiarare: "Nella decisione di quando giocare le partite e soprattutto a che ora, i calciatori non sono mai stati interpellati e purtroppo mi pare che non ci sia l'intenzione di farlo".
Tutto giusto, tutto condivisibile, ognuno ha il suo punto di vista. Ma il dato fornito da Reynaud è incontrovertibile. E se è vero che finora non c'era la famosa 'legge per gli stadi', fra poco ci sarà ("La legge sugli stadi passerà nei prossimi mesi, il ministro Gnudi si è impegnato in prima persona", ha detto oggi il presidente del Coni, Gianni Petrucci), e allora non ci saranno più scuse.
Chi sarà davvero interessato ad avere un nuovo stadio dovrrà destinare una parte degli introiti delle tv per costruirsi l'impianto, magari destinandone meno agli ingaggi dei calciatori. Per evitare, in futuro, titolo come questo sulla stampa estera: "Italian Championship Chaos".