CALCIO ALLA TV. Juve-Roma fa il botto: ascolti e polemiche televisive
C'era una volta la Coppa Italia che non piaceva e nessuno e non creava polemiche. In questa edizione qualcosa sembra cambiato. Certo, ci sono ancora match tipo Milan-Novara, con poche centinaia di spettatori nella ghiacciaia di San Siro, ma poi capita anche un Napoli-Inter rovente per le polemiche arbitrali e seguito sugli spalti (e in tv) con la stessa passione di un match di campionato.
Ma sono soprattutto gli incontri della Juventus a dettare il cambiamento di rotta. Lo Juventus Stadium, lo stadio che, secondo lo slogan della sacietà bianconera, "cambia il calcio", per ora cambia la Coppa Italia. In meglio: stadio pieno per l'ottavo di finale con il Bologna e pienissimo per il quarto di finale con la Roma, nonostante entrambi gli incontri siano stati trasmessi in diretta televisiva in chiaro, sulla Rai.
Ed è proprio da questo fronte che arrivano le polemiche. Juventus-Roma infatti è stata la partita più vista della stagione sui canali in chiaro (7,8 milioni di spettatori), ma la sua trasmissione è finita anche nel mirino dei tifosi (sia bianconeri che giallorossi) per una serie di episodi 'dimenticati': dall'espulsione di Lamela al presunto rigore su Borriello.
Ma a lamentarsi, oltre ai tifosi, è proprio la Rai, che, come si legge sulla Gazzetta dello Sport, scarica sulla Lega calcio e il suo advisor Infront la patata bollente: "Noi non c'entriamo, non disponiamo nemmeno del regista, le telecamere erano posizionate male". Il dg della Laga, Marco Brunelli, replica: "Se la Rai vuole usare la spidercam può farlo. Sky la usa i ogni posticipo, la Rai solo per la finale di Coppa Italia. Sono libere scelte". E Marco Bogarelli, presidente di Infront, aggiunge: "La regia è stata ottima. Qualcuno in Rai ha le idee confuse. Se non si è visto il fallo di Lamela è perché era lontano dall'azione ed è stato ripreso solo dalla telecamera dietro la porta. Ma sono cose che capitano".
Sono cose che capitano nella nuova era della Coppa Italia: ascolti e polemiche.