Givanildo Vieira de Souza, attaccante brasiliano classe 1986, ha ricavato il soprannome 'Hulk', che è diventato il suo nome d'arte, dalla sua somiglianza con l'attore e culturista Lou Ferrigno, che ha interpretato l'eroe verde in una fortunata serie di telefilm negli anni '70 e '80.

 

Di incredibile, Hulk non ha solo la somiglianza con Ferrigno, ma anche la potenza con la quale riesce a calciare il pallone, tanto che ieri Christian Abbiati, il portiere rossonero che si è opposto con successo a tutte le conclusioni dell'ex attaccante del Porto (tranne che in un caso), ha dichiarato: "Hulk è un campione, calcia veramente forte e ancora mi fanno male le braccia in seguito ai suoi tiri".

 

A quanto pare, poi, Hulk non spacca solo le braccia dei portieri, ma anche gli spogliatoi. Dopo il suo arrivo (e quello di Witsel) allo Zenit infatti è successo di tutto: Igor Denisov e Aleksandr Kerzhakov, invidiosi per gli ingaggi super dei due nuovi arrivati, hanno fatto la voce grossa e sono stati messi fuori rosa; il partito comunista ha sollevato pubblicamente il problema degli ingaggi spropositati; un pacco bomba artigianale nascosto in una valigia è stato trovato al campo d'allenamento dello Zenit San Pietroburgo con al fianco una foto proprio di Hulk (il giocatore).

 

Lui intanto gioca, tira sempre più forte e non si fa troppi problemi: "Non ci sono problemi con lo spogliatoio e non è vero che non mi passano il pallone. Lo dimostra l'assist di oggi in occasione del gol sul finale del primo tempo", ha spiegato ieri dopo la sconfitta con il Milan. 

 

Ma quali problemi volete che abbia un supererore che riesce ad occupare il palinsesto televisivo ininterrottamente dalle 18 a mezzanotte?