CALCIO ALLA TV: diritti tv, senza Al Jaazera 300 milioni in meno in Serie A
I venti padri-padroni della Lega di serie A guardano al futuro col fiato sospeso: sì, perché a tenere in piedi il Circo del Pallone sono soprattutto i soldi dei diritti-tv, quel miliardo di euro all'anno che entra in cassa soprattutto grazie alle pay tv. Il contratto scade nel 2015, ma già la prossima primavera la Lega di A preparerà un nuovo bando d'asta. C'è da dire che i vertici della Lega (Maurizio Beretta, Marco Brunelli, Fabio Santoro), con l'adivsor Infront, sono stati bravissimi a chiude l'attuale contratto triennale prima che la crisi scoppiasse. L'hanno anticipata di un soffio: ma attenzione, adesso ci sono grosse incognite.
I presidenti sperano che possa entrare in lizza, il prossimo anno, anche Al Jaazera, che ha alle spalle i soldi del Qatar, l'unica Nazione che può investire ancora somme ingenti nel calcio. Ma non ci sono certezze. Se in corsa, per i diritti pay, restassero, come adesso, Sky (satellitare) e Mediaset Premium (digitale), ecco che le due tv, che sono tornate in buoni rapporti, per non farsi concorrenza, potrebbero accordarsi in segreto (si chiama cartello) e pagare molto meno di adesso. C'è chi teme addirittura 2-300 milioni di euro in meno all'anno. Sarebbe un bel guaio per i club. Ma la crisi ormai è ovunque, in Europa, in Asia, in Sudamerica (Brasile escluso). Non si sa nemmeno se il prossimo anno in Italia verranno trasmessi i campionati della Premier League e della Liga spagnola: i diritti sono finiti a Pitch International, legata ad Al Jaazera.
Ma l'emittente araba è pronto a sbarcare già adesso sul pianeta Italia? Entro giugno si saprà. Ma ci sono dubbi. Sky aveva rinunciato alla Liga per circa 600.000 euro, ora potrebbe farsi sotto per la Premier, che ha molto appeal fra i suoi clienti. Sky ha attraversato un periodo molto difficile, soprattutto il 2012 è stato un anno nero: da 5.200.000 abbonati è passata adesso, dati recenti, a 4.870.000. Ha preso la F.1, e questo ha consentito di recuperare 80.000 abbonati (non un milione come sperava qualcuno: ma non ditelo a Rupert Murdoch...). Ma è chiaro che sente, come altri, la crisi. Il prossimo anno la Bundesliga non basterà a coprire i palinsesti e accontentare gli appassionati di calcio. Ma anche la stessa Uefa sta facendo i conti con un mercato sempre più in contrazione: la centralizzazione dei diritti tv non sta dando i risultati sperati. Basta pensare che i diritti per le Nazionali di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda sono stati acquistati dall'Uefa per 240 milioni e rivenduti a 80. La stessa situazione nei Paesi europei dell'Ubu, escluse le Nazioni "forti" come Germania, Italia, eccetera. Nelle casse dell'Uefa rischiano quindi di entrare molti meno soldi del previsto: ne risentiranno i club e le Federazioni?