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    CALCIO alla TV: con l'accordo Lega-Infront è tregua armata sui diritti tv fino al 2018

    CALCIO alla TV: con l'accordo Lega-Infront è tregua armata sui diritti tv fino al 2018

    • Davide Russo de Cerame

    La svolta era già avvenuta la scorsa settimana, lunedì scorso è stata solo ufficializzata: la Lega calcio ha raggiunto un accordo con Infront che prevede la vendita dei diritti tv a partire dal 2015.
    L'annuncio è arrivato direttamente dalla viva voce del presidente della Juventus, Andrea Agnelli, al termine dell'assemblea di Lega: "Se si pensa ai termini dell'accordo proposti dall'advisor fino ad agosto e a quel che abbiamo raggiunto, è sicuramente un risultato molto soddisfacente per la Lega. Sono grato al presidente Lotito, col quale c'è stata subito unità d'intenti per creare maggior valore alla Lega''.

    Ciò che sorprende è il numero di voti favorevoli che nell'assemblea ordinaria della Lega Calcio di Serie A ha approvato la proposta ricevuta da Infront relativa ai diritti televisivi del prossimo triennio (2015-2018): ben 19, con solo un asenuto (la Roma).

    L'accordo, rinnovabile in automatico per altri tre anni, porterà 5,9 miliardi di euro come minimo garantito in sei anni.

    Questi 19 voti dimostrano come si siano fatti progressi tra piccoli e grandi club in merito agli interessi derivanti dai diritti tv, tema che da sempre aveva condotto a polemiche e scontri.
    Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha parlato di passo avanti riferendosi al consenso raggiunto, mai così largo.

    La guerra pare essere finita: si tratterà forse solo di una tregua, chissà, eppure quanto dichiarato dal presidente della Juventus Andrea Agnelli fa capire come ora gli animi non siano più surriscaldati come avvenuto in passato.

    L'accordo, per la Juventus, avrebbe potuto portare a risultati migliori, e invece a sentire il numero uno bianconero, le priorità sembrano essere diventate altre: "Quando uno cerca di interpretare il consenso generale, deve considerare anche le esigenze di società che hanno sicuramente maggior bisogno di noi di garanzie nel breve e nel medio periodo. Chi si puó permettere di rischiare di più, può aumentare gli introiti. L'intervento della Juventus e di altre sei società che era stato visto come un elemento di disturbo, non voleva invece essere che un elemento di maggiore riflessione su un tema molto importante".
    Il riferimento di Agnelli era da intendersi in particolare per gli impianti sportivi e per la legge sul professionismo, oggetto di norme contenute nella legge di stabilità.

    Anche in tema di diritti tv venduti all'estero, la strada da intraprendere ora dovrà essere ben diversa: come spiegato sempre da Andrea Agnelli, il valore aggiunto per l'Italia del prodotto all'estero dovrà essere il prodotto stesso. Spetta quindi alle stesse società di calcio migliorare il prodotto: lascia alcuni dubbi come il prodotto sia stato valutato 150 milioni in alcuni casi, e in altri addirittura 400.

    Una forchetta eccessivamente ampia a cui bisognerà prestare molta attenzione.


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