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    Calcio a 5 femminile, a Chieti spinte, pugni e lacrime: 'Papà, non mi portare più'

    Calcio a 5 femminile, a Chieti spinte, pugni e lacrime: 'Papà, non mi portare più'

    Quello che non avremo mai voluto nè sentir dire nè voler vedere. La cosa più brutta che può capitare nella vita è spezzare i sogni dei bambini, bambini soprattutto che prendono lo sport come esempio e vedono i propri beniamini palesarsi su un campo di calcio. In questo caso i beniamini di questo bambino erano le ragazze del calcio a 5 femminile della propria città, un super "mini" tifoso che dall'inizio dell'anno ha seguito le vicende delle giocatrice che ha imparato ad amare sul campo di futsal vicino casa. 

    Purtroppo però proprio ieri i suoi sogni e la sua visione della nostra disciplina si è spezzata. Spintoni, insulti, minacce al padre alla madre con il suo fratello maggiore di pochi anni in più preso e letteralmente pestato davanti ai suoi occhi infine il gesto forse più brutto: la bandierina strappatagli di mano e spezzata davanti ai suoi occhi. Lacrime e paura nei suoi occhi e infine la frase: "Papà non mi portare più a vedere il calcio a 5 femminile...ho paura...".

    E' arrivato il momento di fermarsi tutti. E' arrivato il momento di non chiudere gli occhi, perché siamo al primo episodio e deve per forza essere l'ultimo. Le forze dell'Ordine hanno fatto il loro dovere in modo egregio, ma purtroppo solo perché chiamate dal padre del piccolo e del figlio più grande pestato che poi ha avuto il coraggio di riconoscere i delinquenti e denunciarli.

    Inutile stare a dire o a discutere di ciò che poteva o non doveva succedere, ieri a Chieti al Pala Santa Filomena hanno solo vinto tre delinquenti e un non meglio riconosciuto dirigente della Società Az Gold. La società abruzzese doveva fare di più e soprattutto garantire l'incolumità di squadra, dirigenti e tifosi ospite. Questo non è avvenuto anzi, fin dal riscaldamento si è capito che la giornata dal punto di vista dell'ordine pubblico non sarebbe stata tranquilla eppure nessuno ha provveduto a chiamare le Forze dell'Ordine che non erano presenti. 

    Fatto grave soprattutto se pensato e premeditato. Spintonare una giocatrice fino a farla cadere a terra nel riscaldamento facendo entrare persone non della società in campo e la follia di picchiare un quindicenne che poi verrà portato in ospedale e aggredire un dirigente con spinte e un pugno alla nuca rubandogli anche un tablet è solo da delinquenti, non da persone che fanno sport e soprattutto non da calcio a 5 femminile disciplina in crescita e in salute soprattutto agli occhi della gente comune ancora puro, speriamo a lungo.

    Intanto la Società ternana ha fatto sapere tramite un comunicato che passerà alle vie legali e federali a tutela dei propri tesserati e dei propri tifosi, come organo di stampa non mancheremo di aggiornare i media sugli sviluppi.

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