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    Calciatori dipendenti e vincolo sparito, ecco la rivoluzione di Spadafora

    Calciatori dipendenti e vincolo sparito, ecco la rivoluzione di Spadafora

    Il ministro Vincenzo Spadafora prepara la riforma dello sport. Il testo unico di 124 pagine andrà approvato entro l'8 novembre in Consiglio dei Ministri, ma circola già una bozza con alcune novità epocali anticipate dal Corriere dello Sport. Come la creazione del Dipartimento per lo Sport, una struttura amministrativa della Presidenza del Consiglio che eserciterà poteri di vigilanza a 360 gradi sugli altri organismi come il Coni e le federazioni sportive. Verrà organizzato in un ufficio, diviso in tre aree, per un totale di 45 dipendenti già a libro paga che verranno dirottati qui da altri settori. 

    Inoltre verrà introdotto un limite ai mandati dei presidenti delle federazioni sportive (massimo 12 anni). E altre nuove regole: incompatibilità tra ruolo sportivo e ruolo politico, degli agenti sportivi, inserimento del docente di educazione fisica nelle scuole primarie, professionismo al femminile, investimenti sullo sport per i diversamente abili e l'abolizione del vincolo sportivo anche tra i dilettanti.
    Il cuore della riforma è la nuova visione di lavoro sportivo (coinvolge calciatori, tecnici, fisioterapisti, soprattutto tra i dilettanti, ma anche collaboratori di società e federazioni), un primissimo passo verso la completa equiparazione al lavoro dipendente. Nella nuova legge viene poi enfatizzato anche il riconoscimento del “cavallo-atleta” nell'ambito della tutela dei diritti degli animali ed emerge con chiarezza l’interesse sull'impiantistica sportiva. 

    Spadafora ieri ha incontrato i colleghi del Movimento 5 Stelle e gli enti di promozione sportiva, oggi c'è il meeting con il Partito Democratico e poi l'esecutivo tenterà un dialogo con le opposizioni. Nel frattempo vanno avanti ogni giorno le riunioni tecniche: sono giornate intense di consultazioni. Sempre in giornata c'è una riunione informale dei 44 presidenti delle federazioni sportive al Coni con Malagò ma senza Spadafora. 

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