Bari, alta tensione:| Cronaca dei tafferugli
Nuova contestazione sul Bari. Dopo sole due settimane dalla forte protesta che, di fatto, aveva causato la definitiva separazione dall'ex tecnico Ventura, si sono riproposte ieri scene di palese insofferenza al campetto dell'antistadio, nei pressi del San Nicola. Stavolta nel mirino ci sono soltanto i giocatori biancorossi che, se finora erano stati parzialmente risparmiati, adesso sono decisamente individuati come i principali responsabili del disastro. La sommossa, che ha visto protagonisti circa 200 tifosi, non è stata né programmata a tavolino, né premeditata. D'altra parte gli esponenti del tifo organizzato, a cominciare dagli Ultras, non erano presenti. Si è trattato, in pratica, di un gesto palesato da chi non ha retto il peso delle puntuali sconfitte rimediate da Gillet e compagni. Ed in effetti i toni sono rimasti per lo più nei limiti, salvo alcuni deprecabili tentativi di colpire fisicamente alcuni componenti del gruppo di Mutti.
Il malcontento, già latente, è esploso a causa della sconfitta rimediata dalla squadra domenica scorsa con la Lazio. Un match che non è stato perdonato per via di una prestazione insufficiente soprattutto sul piano dell'impegno e del furore agonistico. La contestazione è cominciata fin dal primo pomeriggio. L'uscita della squadra è 'salutata' con uno striscione che recitava: 'Avete più principi attivi del Guttalax'. I giocatori si recano al campo d'allenamento scortati da insulti di vario genere. La seduta d'allenamento è accompagnata da cori ed invettive: 'Mercenari, venduti', gli epiteti più ripetuti. Presi di mira in particolare Marco Rossi, Almiron, Donati, Castillo. In molti, in realtà, attendevano al varco anche Barreto, al quale si contesta la disponibilità ad accettare il trasferimento alla Fiorentina durante il mercato di gennaio. Il brasiliano, tuttavia, non si è mostrato poiché impegnato in palestra.
La contestazione, però, diventa assai più aspra alla fine del lavoro pomeridiano. Malgrado l'intervento della Digos e di una pattuglia dei Carabinieri (indispensabile ad evitare che la situazione degenerasse), alcuni sostenitori riescono ad avvicinarsi ai giocatori: Rossi è colpito da un calcione all'anca, Donati subisce uno sputo in piena fronte, a Rivas viene tirato con forza l'orecchio. Volano pure un paio di arance che, però, non vanno a segno. C'è anche chi si salva dal marasma: Andrea Masiello e Gazzi, ritenuti tra i pochi a non lesinare energie, sono applauditi, così come Galasso e Strambelli, fuori rosa nell'era Ventura. Soprattutto, non viene preso di mira il neo tecnico Mutti. L'allenatore bergamasco abbandona il campo accerchiato da un capannello di supporter che intonano il coro: 'Chi non salta è Matarrese'.
Il folto drappello riesce anche a fermare per pochi minuti il trainer lombardo. 'Schieri la Primavera', è la richiesta inoltrata a gran voce all'allenatore. Che risponde con la consueta sincerità: 'E' vietato dal regolamento', dice Mutti riferendosi alla norma che impone di schierare sempre la migliore formazione possibile. 'L'impegno non deve mancare per alcun motivo', aggiunge il tecnico biancorosso. 'Da questo punto di vista dobbiamo fa meglio. Il problema è che non è un momento facile'. Proprio così. Ma mancano tre mesi al termine del campionato e occorrerà trovare la forza per salvare, se non la serie A, almeno la dignità. Ed una cosa è certa: se nell'incontro interno di domenica con la Fiorentina non giungeranno segnali di reazione, la contestazione esploderà con forza in ogni settore del San Nicola.
(Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)