AFP/Getty Images
Calci di rigore, si cambia: niente più volontarietà, ci si ispirerà all'orologio...
Il fallo di mano in area di rigore è pronto a subire l'ennesima rivoluzione, per provare a mettere chiarezza una volta per tutte. Dalla prossima stagione, l'Ifab (l'organo internazionale che si occupa del regolemento del gioco del calcio) fornirà agli arbitri una linea completamente diversa a quella del passato per provare a limitare il più possibile quella discrezionalità che appare in modo così evidente soltanto per questa casistica e che ha finito per generare tantissime polemiche. Scomparirà dal gergo tecnico la definizione di "mani volontario", il che significa che in futuro sarà punita anche una condotta imprudente, ossia una posizione del braccio ritenuta non adeguata.
COME L'OROLOGIO - Sono già molti oggi i difensori che, per evitare di incorrere nel rischio di toccare il pallone, tendono ad affrontare gli avversari in area con le mani dietro la schiena, una situazione limite, come quelle della braccia "alle 4.40" riprendendo il movimento delle lancette su un orologio. Braccia o mani eccessivamente staccate dal corpo porteranno inevitabilmente al penalty, senza che la volontà di cercare o meno il pallone rappresenti più una discriminante. Una spiegazione che aiuterà a risolvere molti dubbi e magari a limitare il ricorso al Var, che nel campionato di Serie A in corso è stato spesso utilizzato su indicazione precisa del designatore Rizzoli, proprio per consentire all'arbitro di avere la possibilità di eliminare qualsiasi incertezza al momento di prendere una decisione. Restano comunque delle situazioni limite, come quelle del braccio posto dietro la schiena ma comunque largo e in direzione del pallone, sul quale l'Ifab dovrà esprimersi per sgomberare ulteriormente il campo.
COME L'OROLOGIO - Sono già molti oggi i difensori che, per evitare di incorrere nel rischio di toccare il pallone, tendono ad affrontare gli avversari in area con le mani dietro la schiena, una situazione limite, come quelle della braccia "alle 4.40" riprendendo il movimento delle lancette su un orologio. Braccia o mani eccessivamente staccate dal corpo porteranno inevitabilmente al penalty, senza che la volontà di cercare o meno il pallone rappresenti più una discriminante. Una spiegazione che aiuterà a risolvere molti dubbi e magari a limitare il ricorso al Var, che nel campionato di Serie A in corso è stato spesso utilizzato su indicazione precisa del designatore Rizzoli, proprio per consentire all'arbitro di avere la possibilità di eliminare qualsiasi incertezza al momento di prendere una decisione. Restano comunque delle situazioni limite, come quelle del braccio posto dietro la schiena ma comunque largo e in direzione del pallone, sul quale l'Ifab dovrà esprimersi per sgomberare ulteriormente il campo.