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Calafiori esalta Thiago Motta: "Mi ha cambiato la carriera, mi servo dei suoi insegnamenti anche all'Arsenal"
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“Sapevo quanto la Premier League fosse diversa dalla Serie A e mi ero dato qualche mese di tempo per adattarmi. In realtà l’ambientamento è stato molto veloce, non mi spiego nemmeno io come ho fatto. E’ stato anche grazie all’Arsenal che mi ha aiutato a non sentire la mancanza dell’Italia che sono partito subito forte”.
ARTETA - “Con Arteta ci siamo sentiti anche prima dell’Europeo, ci parlavamo già da tanto. Mi ha detto che dovevo andare all’Arsenal, mi ha illustrato il progetto e mi ha spiegato quale era l’idea che aveva di me”.
BOLOGNA E LONDRA - “A Bologna vivevo in centro e prendevo la macchina solo per andare agli allenamenti, è una città piccola. Londra è completamente diversa, è enorme e se si hanno tempo e disponibilità economiche è anche molto bella. Non è facile girare per la città, ma all’inizio ci sono riuscito ed è così grande che a volte passi anche inosservato. L’unica cosa che non mi piace è il clima”.
RUOLO - “All’Arsenal gioco da terzino, mentre in Nazionale agisco da braccetto. Sono due ruoli che mi danno la possibilità di avere libertà con la palla e quindi mi trovo benissimo”.
MOTTA - “Thiago Motta ha assolutamente cambiato la mia carriera. Pensavo potesse insegnarmi solo cose che potevo utilizzare al Bologna e invece mi sono servite anche all’Europeo e qui all’Arsenal”.
IL MOMENTO PIU' BUIO - “A 16 anni ho capito che sarei diventato calciatore. Ho subito un infortunio e mi hanno detto che non sarei potuto tornare a giocare. La cosa mi ha segnato e dato una forza diversa. Quando sono tornato ho capito che avrei giocato a calcio, anche se non mi aspettavo di poter arrivare a questi livelli”.
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10 presenze in stagione, redazione di Chi l'ha visto già allertata.