Calafiori all'Arsenal, la Roma chiede 8 milioni al Basilea: sarà battaglia legale
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I DETTAGLI COL BOLOGNA - Partendo dal discorso aperto col Bologna, oggi c'è stato un contatto diretto fra dirigenti rossoblù e quelli svizzeri per definire non tanto l'eventuale sconto (chiesto e che non ci sarà) sulla percentuale sulla futura rivendita del 50% della cessione di Calafiori all'Arsenal, bensì sulle modalità con cui il Bologna dovrà pagare i 22,5 milioni di euro di parte fissa (più bonus) nelle casse del Basilea. L'accordo è vicinissimo e il club di Arteta in Inghilterra sta già programmando le visite mediche.
LA RICHIESTA DELLA ROMA - E allora la Roma cosa c'entra? Come detto bisogna tornare indietro nel tempo e rianalizzare la modalità con cui il Basilea acquistò all'epoca il difensore italiano (ai tempi solo terzino) proprio dai giallorossi. In quell'accordo da circa 2,5 milioni di euro, fu infatti inserita una percentuale del 40% sulla futura rivendita del cartellino. Percentuale che il Basilea ha già versato alla Roma in una cifra poco superiore agli 1,5 milioni di euro nel momento in cui fu ceduto al Bologna la scorsa estate per 4 milioni.
CHIESTI 8 MILIONI EXTRA - Secondo la Roma, tuttavia, in quella cessione la percentuale sulla futura rivendita che oggi il Basilea sta incassando dal Bologna tramite l'Arsenal rappresenterebbe un'ulteriore voce di incasso per Calafiori e, di conseguenza, su questa cifra il club svizzero dovrebbe girare il 40%, proprio nelle casse di Trigoria. La famiglia Friedkin, infatti, sostiene che questa clausola rappresenti soltanto un dilazionamento dell'incasso e quindi rientri esattamente in quella percentuale sulla rivendita concessa al Basilea ai tempi della prima cessione.
SI ANDRA' PER VIE LEGALI - Il Basilea dal canto suo ritiene chiuso il discorso Calafiori con la Roma con il pagamento versato la scorsa estate. Quanto ottenuto con l'addio in direzione Londra rappresenta oggi un'operazione slegata da quella della passata estate e, di conseguenza nulla deve essere dovuto ai giallorossi. La sensazione finale, riporta La Gazzetta dello Sport, è che questo caso non possa che finire inevitabilmente davanti a un tribunale. Con l'Arsenal, e il suo nuovo difensore, spettatori da lontano.