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Calabria, un po' 'Fight Club' un po' 'the Revenant': era sul mercato, ora è fondamentale. E il rinnovo col Milan...
Le locandine dei film portano sempre con sé frasi ad effetto, che poi ritrovi, ovviamente, nei dialoghi tra i protragonisti della pellicola. "Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club. Seconda regola del Fight Club: non dovete mai parlare del Fight Club" giusto per fare un esempio. Oppure: "Il generale che diventò uno schiavo. Lo schiavo che diventò un gladiatore. Il gladiatore che sfidò un imperatore". Do you rember? Ecco, per The Revenant, il film con cui Leonardo Di Caprio riuscì a vincere il tanto desiderato Oscar, la frase di accompagnamento era "sangue perso, vita ritrovata". E sì, è andata così, con le dovute proporzioni, per Davide Calabria.
Il terzino del Milan, spesso e volentieri nel mirino delle critiche dei tifosi, tra i più fischiati nei momenti bui dei rossoneri, ha rialzato la testa lavorando a testa bassa, paradosso dei vincenti: era sul mercato, con le due di Siviglia alle porte, agnello sacrificale per segnare un + sul bilancio, ora è fondamentale per la squadra di Pioli. Da terzino destro si è candidato con forza per una maglia azzurra all'Europeo, da centrocampista (viste le assenze di Krunic, Tonali e Bennacer), ha segnato contro la Juventus. E ora, vista le condizioni non ottimali di Calhanoglu, c'è chi lo vuole addirittura trequartista col Torino...
Uno dei migliori terzini del campionato, il 2 rossonero. Che tratta il rinnovo (ingaggio più alto rispetto all'attuale da un milione di euro e contratto sino al 2024) e sogna da bandiera: " Vorrei diventare una bandiera del Milan e anche un giocatore importante per la Nazionale. Penso di avere le giuste caratteristiche per raggiungere questi obbiettivi" raccontava a metà dicembre. Mentre dopo la Juve, come fa un uomo rinato dalle proprie ceneri, torna sul passato, ben impresso nella mente: "Quando ‘San Siro’ ti punzecchia non è mai facile. Forse ci ha aiutato all’inizio. Ora i tifosi ci mancano". Perché il passato non è un ricordo da cancellare, ma uno stimolo.
Ah, e su San Siro vuoto la dice un po' alla Fight Club: "Mi dicono che non posso parlare". Prima regola del Milan senza pubblico: non parlare del Milan con il pubblico.
@AngeTaglieri88