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Cairo: 'Belotti voleva il Milan. Bremer la plusvalenza migliore. Buongiorno l'avevo venduto all'Atalanta, ma lui...'
BELOTTI - "È andata così. Belotti ci mette 12 partite per segnare un gol, esplode al secondo anno con Mihajlovic che in attacco gioca a 3. Segna 26 reti. Gli dico: “Io, nel nuovo contratto, ti metterei una clausola di 100 milioni per l’estero. È un modo per posizionarti”. Avevano appena venduto Higuain per 90. Infatti, una sera a cena con Florentino Perez, a Madrid, mentre stiamo parlando dei nostri giocatori, gli dico: “Sto pensando di mettere una clausola di 100 milioni al mio centravanti”. Florentino si anima improvvisamente e mi chiede di tutto su Belotti. Questo era il senso della clausola. Il Milan ce lo chiede in prestito con un mezzo obbligo di riscatto. Fassone si giustifica: “Abbiamo già speso tanto”. Sì, ma stiamo parlando di un cannoniere da 26 gol e, se lo do in prestito senza incassare, come lo sostituisco? Belotti vuole andare al Milan, ci rimane male, gioca un brutto campionato. S’infortuna spesso. Non ho rimpianti, anche perché io guardo sempre avanti".
BREMER ALLA JUVE - "La mia plusvalenza migliore? Sì. È un grande giocatore, forte, potente. È cresciuto sotto Mazzarri, anche se all’inizio lo faceva giocare poco, ma lo ha formato. Poi lo ha aiutato molto Juric"
BUONGIORNO - "Buongiorno è un ragazzo cui sono affezionato personalmente. Per caso, ci siamo trovati a New York negli stessi giorni. Dovevo ricevere il Premio Palazzo Strozzi Foundation, l’ho invitato alla cena di gala. A luglio gli ho rinnovato il contratto fino al 2028. Il suo procuratore, quel sacramento di Beppe Riso, bravo, un top, si è messo a scherzare: “Adesso sarà impossibile venderlo... Tu non vendi mai i giocatori. Mi ricordo quando volevo portare Baselli a Roma e non hai voluto”. Gli ho risposto: “A Buongiorno sono affezionato, ma non è vero che non vendo i giocatori”. Mi chiama Luca Percassi, ero in Sardegna in vacanza. Mi dice che vuole Buongiorno. Ci vediamo a Milano e gli spiego: “Guarda, è quasi il nostro capitano, sta con noi da 17 anni. La vedo difficile, per non dire impossibile”. Lo dico a Vagnati che informa Riso. Luca insiste, entra nella trattativa Zapata e siamo vicini a un accordo. Preciso: “Tutto è subordinato alla volontà del ragazzo”. Mi chiama e mi dice: “Senta, pres. Ci ho pensato a lungo, non me la sento di andare”. Gli dico: “Sono felice. Resti con noi, facciamo un gran campionato. Fatti vivo di più con me, perché mi sei piaciuto”..