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Cairo apre alla cessione del Torino: da Red Bull al fondo arabo, le ultime
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CONTESTAZIONE SEMPRE PIÙ DURA - Da anni ormai il presidente granata è al centro di un dura contestazione da parte dei tifosi che si è fatta più forte e rumorosa negli ultimi mesi: la cessione improvvisa di Raoul Bellanova all'Atalanta in estate è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso della rabbia della tifoseria. Ad agosto, in occasione della prima partita casalinga dopo l'addio del terzino (ironia della sorte, proprio contro l'Atalanta) i tifosi organizzano una marcia di protesta dal Filadelfia allo stadio Olimpico Grande Torino a cui aderirono in oltre 10.000. Un'altra forte contestazione si è registrata domenica, in occasione di Torino-Monza, con gli ultras della Curva Maratona che sono entrati allo stadio soltanto nel secondo tempo, dopo aver contestato dall'esterno. E anche nel corso del secondo tempo hanno continuato a gridare il proprio malcontento nei confronti della gestione societaria.
I POSSIBILI ACQUIRENTI - Ad alimentare ancora di più la contestazione sono le voci che si rincorrono da diverse settimane riguardo a un possibile interesse da parte della Red Bull di acquisire la società granata. Cairo, finora, ha però sempre smentito con forza l'esistenza di una trattativa con il colosso austriaco dell'energy drink, che da questa stagione è uno degli sponsor del Torino. Nelle ultime ore, come riportato anche dal Corriere dello Sport, ha iniziato a circolare la notizie di un interesse da parte di un fondo arabo. Notizie che stanno facendo sperare i tifosi in un rapido cambio di proprietà, dopo anni di delusioni.
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