Cagliarimania: van der Wiel adesso è un caso
Uno dei problemi riemersi nella sfida del San Paolo è la carenza strutturale nell'organico di Rastelli. Su tutti, un piccolo approfondimento lo meritano i laterali difensivi, perlopiù adattati in ruoli non propri. A partire da Padoin, che in carriera ha sì ricoperto più volte la posizione di terzino destro, ma dà quasi sempre l'impressione di essere un pesce fuor d'acqua. Sull'altra corsia si sono alternati il giovane Miangue (ancora troppo acerbo per calcare i campi di Serie A da titolare) e Capuano, con quest'ultimo che nasce come centrale difensivo e questo spesso si nota in alcuni frangenti dell'incontro. La coperta è corta, tanto che a destra il tecnico di Torre del Greco ha spesso utilizzato Faragò, tutt'altro che un esterno basso di difesa. E va der Wiel? L'olandese adesso è un vero e proprio caso. In estate ci eravamo esposti, dicendo che sarebbe stato il colpo da novanta nel mercato del Cagliari. Ne siamo ancora certi, se non fosse che l'ex Fenerbahce non ha ancora messo piede in campo. Neppure in panchina, a onor del vero. Il classe '88 è approdato in Sardegna con una distorsione alla caviglia che - stando a quanto filtrato inizialmente - ne avrebbe rallentato l'inserimento in squadra nei primi allenamenti. Ma quando siamo giunti al 2 ottobre, dopo ben sette turni di campionato, diventa inevitabile porsi qualche domanda a riguardo. La sosta per le nazionali arriva al momento giusto, perché permette agli uomini di Rastelli di ricaricare le pile, lavorare sugli aspetti da correggere e ritrovare quei giocatori che non sono al top della forma. Su tutti proprio van der Wiel, che da oggetto misterioso potrebbe diventare un'arma importante nella corsia destra della formazione isolana. E poi servirà rispolverare i risultati positivi, perché i punti e le vittorie sono le fonti primarie per un percorso tranquillo e lontano dalle critiche.