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Cagliarimania: una retrocessione severa ma giusta. Speriamo che il purgatorio duri solamente un anno
D'altronde è il giusto coronamento di una stagione veramente fallimentare. Non possiamo lamentarci degli altri visto che gli errori più grossi sono arrivati proprio dai rossoblù. A pesare sono le zero vittorie negli scontri diretti, perché alla fine si sa, sono quelle le partite che contano doppio e che bisogna vincere.
Ed invece tutto è andato a rotoli. Peccato perché la dea bendata questa volta ci aveva dato un grossa mano. Il pareggio al 99esimo minuto di Altare contro la Salernitana alla fine non era che l'inizio del miracolo, ma che poi, senza santi i miracoli non prendono forma. La partita contro il Venezia si è trasformata nell'incubo più grande, quello della retrocessione. Ci aspettavamo un Cagliari più cattivo, con la "bava" alla bocca ed invece non ha gettato nemmeno il cuore oltre l'ostacolo, e Cragno, che riceve un no per salire a un minuto dalla fine è la prova di tutto questo. Una retrocessione che, brutto da dire, è stata meritata sul campo. Che non si parli di retrocessione voluta per i soldi del paracadute, perché con la serie B gli introiti saranno molto meno e molti giocatori potrebbero essere svenduti a metà prezzo. Si tratta di errori, errori passati che hanno portato gli strascichi con sé catapultando il Cagliari nella serie cadetta.
Ora servirà riprogrammare, ma di questo ne parleremo prossimamente, perché la Serie B che la scorsa settimana ci osservava dalla finestra, ora ci ha preso per mano portandoci con sé. Ne parleremo più avanti anche perché ora servirà qualche giorno anche per noi per metabolizzare il tutto. Ora dopo 7 anni torniamo nel purgatorio con l'augurio è quello di restarci solamente un anno perché Cagliari e la Sardegna meritano i palcoscenici più grandi.