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Cagliarimania: un pari che brucia tantissimo
Lo scontro con lo Spezia della Sardegna Arena è sembrato un 'vorrei, ma non posso' da parte dei ragazzi di Di Francesco. Che il famoso processo di crescita di questa squadra non sia ancora completato e, forse, non sia nemmeno a metà del proprio cammino, lo si evince da partite come quelle di ieri; non ci riferiamo solo alla rimonta subito all'ultimo minuto del recupero, quanto anche all'approccio alla gara avuto dai rossoblù. Lo Spezia, infatti, nel primo tempo, è andato meritatamente in vantaggio, col Cagliari che è rimasto a guardare. Tutt'altro piglio, invece, si è visto nella ripresa, quando si sarebbero potuti segnare anche 3-4 gol. E allora, perché regalare i primi 45' senza colpo ferire? Non è la prima volta, peraltro, che accade.
Sulla carta, e probabilmente anche sul campo, il Cagliari, anche con le pesanti assenze che ha avuto, è più forte dello Spezia, ma questa differenza, nell'arco dei 90', si è vista solo a tratti. Occasioni a tu per tu con il portiere come quella di Sottil, occasioni a tu per tu con la porta vuota come quelle di Ounas, vanno messe dentro, e non bisogna nemmeno star qui a colpevolizzare quello o quell'altro giocatore. Se si vuole fare il salto di qualità, le partite si devono chiudere e non si deve soffrire fino alla fine, rimanendo in balia di un avversario che può trovare l'episodio che ti fa riagguantare il match come capitato ieri.
La nota più lieta della serata di ieri è stata certamente il ritorno al gol di Leonardo Pavoletti, un anno e sei mesi dopo. Nel mezzo, un doppio infortunio al crociato e tante parole al vento che il 'Pavo' si è voluto idealmente scrollare di dosso con quel gesto dopo il gol. Il ritorno alla rete di Pavoletti permette a Di Francesco di dormire sogni più tranquilli, dopo la positività di Simeone, senza dimenticare quell'Alberto Cerri, reduce dal gol di Coppa Italia in settimana e da uno spezzone di partita di ieri veramente di qualità, un giocatore probabilmente ritrovato.