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    Cagliarimania: un oggetto misterioso nella panchina rossoblù

    Cagliarimania: un oggetto misterioso nella panchina rossoblù

    Un oggetto misterioso si aggira ogni domenica nella panchina rossoblù; proviene dalla Macedonia e nelle intenzioni della società avrebbe dovuto sostituire Thiago Ribeiro, rientrato in Brasile sopraffatto dalla saudade. Ma Agim Ibraimi, a differenza del brasiliano, sembra non aver convinto mister Lopez.

    Le statistiche evidenziano quanta poca considerazione è stata data a questo giocatore: tredici presenze per un totale di 299 minuti giocati. Tra le cosiddette seconde linee è il giocatore meno utilizzato (ad eccezione di Del Fabro e Oikonomou e dei nuovi arrivi): per intenderci Cabrera ha collezionato diciassette presenze e 686 minuti, Eriksson nove presenze ma ben 443 minuti, Nenè tredici gettoni e 516 minuti in campo. Per completare il quadro sottolineiamo che Ibraimi è partito titolare solo in due occasioni (Udinese e Bologna) ed in entrambe le partite è stato sostituito; inoltre nelle ultime apparizioni (Milan e Sampdoria) è stato gettato nella mischia quando mancavano pochi secondi al triplice fischio.

    Per uno che porta sulle spalle il numero dieci (per intenderci una maglia appartenuta a Matteoli e Zola) è decisamente uno score fallimentare. Ma ovviamente sono le qualità tecniche e non il numero di maglia che fanno un buon giocatore. E per quel poco che abbiamo visto, il venticinquenne macedone, le qualità le possiede. In particolare nei 45’ che ha giocato da titolare contro il Bologna è stato uno dei pochi a creare pericoli alla porta avversaria. In un periodo in cui l’attacco rossoblù non è particolarmente incisivo (quattro reti nelle ultime otto partite) e i vari infortuni (Nenè, Pinilla, Ibarbo) hanno condizionato le scelte dell’allenatore, sarebbe stato interessante provare qualche schema offensivo che prevedesse l’utilizzo di Ibraimi. Ma evidentemente il tecnico Lopez ha un’opinione differente.

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