Cagliarimania:| Un mix di motivazioni
E bravo Donadoni. Un punta di piedi il tecnico bergamasco sta gestendo in maniera saggia ed equilibrata questo finale di campionato che rischiava di diventare noioso e - peggio ancora - fallimentare, come accaduto nelle ultime due stagioni. Il timore dei tifosi era infatti quello di dover assistere ad un lento declino della squadra una volta raggiunto l'obiettivo salvezza. E invece, fortunatamente, la squadra ha dimostrato di essere viva e di aver ancora voglia di lottare. Se escludiamo la gara casalinga contro l'Udinese, a Napoli (nonostante la sconfitta) e a Genova i giocatori hanno risposto presente alla chiamata dell'allenatore.
L'ex commissario tecnico ha lavorato in primo luogo sulla motivazione. E la motivazione principale è ovviamente rappresentata dalla parola magica: Europa. Poi, ciascun giocatore ha la sua piccola grande sfida personale da vincere. Come ad esempio Michele Canini (protagonista anche a Genova di un'ottima prestazione), che vorrebbe raggiungere il suo compagno di reparto Astori nel gruppo azzurro e quindi cercherà di convincere Prandelli in tutti i modi.
Di Agostini abbiamo già scritto in precedenza: il suo obiettivo principale è quello di mettere a segno la prima rete in serie A. Ad attendere il capitano Daniele Conti c'è invece il record di presenze: domenica contro il Brescia raggiungerà Gigi Piras al secondo posto con 320 gettoni, e se dovesse giocare tutte le restanti partite arriverebbe a sole due presenze da Mario Brugnera, primo a quota 328. Per Simone Missiroli l'obiettivo è quello di conquistarsi appieno la fiducia di Donadoni e dimostrare di poter convivere con Cossu e Lazzari, cosa che peraltro ha fatto molto bene domenica scorsa a Genova.
Così come ben si è comportato Robert Acquafresca, che sembra essere ritornato il bomber implacabile che abbiamo apprezzato nella sua prima esperienza in rossoblù. Per lui il compito non facile di sopportare il peso dell'attacco dopo la partenza di Matri e l'infortunio di Nenè, e scrollarsi di dosso le critiche dopo un campionato in chiaroscuro, non in linea con le aspettative dei tifosi. E anche per Donadoni le ultime sette partite sono un banco di prova per dimostrare che Cellino non ha sbagliato a puntare su di lui anche per la prossima stagione.