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    Cagliarimania: tra il caldo torrido ed una squadra dai volti nuovi spicca il solito problema, quello della scarsa realizzazione. Ora ci sarà un vero e proprio tour de force

    Cagliarimania: tra il caldo torrido ed una squadra dai volti nuovi spicca il solito problema, quello della scarsa realizzazione. Ora ci sarà un vero e proprio tour de force

    • Antonio Cinus
    Una rete realizzata in 4 partite, solamente 6 i tiri arrivati nello specchio della porta avversaria. Questo è il problema che sta caratterizzando l’inizio di stagione del Cagliari di Claudio Ranieri. Sei tiri in porta non possono che far sollevare qualche lecita domanda, quella relativa ad un attacco spuntato ed al momento innocuo. Gli unici due punti in classifica tra l’altro sono arrivati in due partite finite sul punteggio di 0 a 0.

    L’obiettivo della partita di ieri contro l’Udinese era quello di muovere la classifica, perché come detto dal mister in conferenza stampa “la Serie A non ti aspetta”. Un punto che fa morale ma che certamente lascia qualche rammarico, perché, nonostante la scarsa propensione al tiro, le occasioni ci sono state eccome. Luvumbo viene fermato dal palo, Deiola dalla scarsa precisione (tra cui un colpo di testa a botta sicura) mentre dall’altra parte Radunovic compie un vero e proprio miracolo su Lucca. 

    Il Cagliari al momento è un piccolo cantiere aperto. Ranieri ha provato a cambiare, con l’esordio in Serie A di Prati e Hatziadiakos e la conferma di Wieteska. Un ritorno alla difesa a 3 che lascia ben sperare per il futuro, perché i due nuovi arrivati, aggiunti ad un Dossena versione “muro” si sono dimostrati veramente affidabili. Peccato solamente che il polacco salterà già la prossima gara, visto il rosso preso nel recupero ieri per fermare una ripartenza che poteva essere veramente letale. L’ex tecnico del Leicester non ha nemmeno avuto tutto quel tempo per inserire perfettamente i nuovi arrivati per via della sosta e questo dovrà farlo nel breve tempo. 

    Serve più aggressività, più concentrazione. Due caratteristiche che nella parte finale della scorsa stagione in Serie B hanno fatto da protagoniste e che in questo inizio di campionato un po’ si sono perse. Certo, il campionato è appena iniziato ma la Serie A corre davvero, soprattutto le dirette avversarie. Lecce e Frosinone hanno deciso di iniziare con il botto per esempio, due squadre che alla vigilia erano date insieme al Cagliari (e tante altre) con l’ossigeno al limite per provare a salvarsi. Ripetiamo, è lunga, ma intanto loro stanno portando a casa punti importanti.

    Bisognerà recuperare la lucidità sotto porta, e ritrovare anche un pizzico di fortuna. Petagna per dire è arrivato e si è infortunato dopo 45 minuti di gioco, non riuscendo a recuperare in tempo per la partita di ieri. Pavoletti lotta come sempre ma in A è molto più difficile che in B, Shomurodov è ancora troppo indietro e non sta riuscendo a fare la differenza mentre Luvumbo è sempre il più pericoloso anche se le sue incursioni non sempre vanno a buon fine. Manca Lapadula è vero, però c’è da dire che non si può puntare tutto sul bomber peruviano, perché in caso di assenza bisogna sempre essere pronti, a meno che non si voglia fare una “brutta fine”.

    Sorvoliamo poi sull’orario di gioco della partita di ieri. Settembre, caldo torrido, Sardegna. Sarebbe bastato questo per capire che non si doveva mettere una partita alle ore 12.30 all’Unipol Domus, ed invece “il mago” ha agito senza pensare. Non sia questa una scusante, anzi, è forse il “male” minore, però bisogna sottolinearlo.

    Ora per i rossoblù si prospetta un vero e proprio tour de force, considerato “difficile” sulla carta. Difficile ma non impossibile, perché sappiamo benissimo come funziona il mondo del calcio. Atalanta, Milan, Fiorentina e Roma. Quattro gare dove il Cagliari dovrà dare tutto se stesso e cercare comunque di non sfigurare. La speranza è di mostrare una squadra compatta e propositiva e di riuscire a strappare qualche punto per non perdere già terreno dal treno salvezza.
     

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