Calciomercato.com

  • Getty Images
    Cagliarimania: Sottil desaparecido. Perché non è più un titolare inamovibile?

    Cagliarimania: Sottil desaparecido. Perché non è più un titolare inamovibile?

    • Antonio Cinus
    Il Cagliari accende la luce ma la rispegne nella stessa partita. Contro il Sassuolo arriva il primo punto del 2021, anche se bisogna dirlo, sono più due punti persi, visto il gol subito proprio all’ultimo respiro. Ma la giornata di ieri ha confermato un altro campanello d’allarme, quello legato a Riccardo Sottil, nuovamente fuori dagli 11 titolari

    Eusebio Di Francesco ha ormai scelto. Sottil, figlio del grande Andrea, non è più un titolare inamovibile ed ultimamente viene utilizzato sempre a gara in corso. Nelle ultime tre gare di campionato l’ala ha collezionato solamente 79 minuti di gioco. Ma quali sono le vere motivazioni di questa sua fase da “desaparecido”?

    Partiamo dal principio. In estate il Cagliari di Tommaso Giulini porta in Sardegna Riccardo Sottil sotto richiesta di Di Francesco. Il classe 1999 è perfetto per il modulo dell’allora neo tecnico rossoblù. Quel 4-3-3 tanto amato da Eusebio, composto proprio da due esterni d’attacco veloci e letali. Qualità che ha sempre dimostrato Sottil, sin dagli esordi ai tempi della Fiorentina. Qualità che ovviamente doveva confermare, vista la sua giovane età. Per quest’ultimo motivo la dirigenza toscana decide di mandarlo a fare le ossa in Sardegna. Occhio però alla formula, titolo temporaneo con diritto di riscatto e contro-riscatto. Eh si, giocare bene un anno in rossoblù per poi tornare a vestire la maglia della Fiorentina. In pratica il Cagliari sfrutta il giocatore per un anno, guadagna qualche milione (si parla di 3 milioni) dal suo contro-riscatto e rimane senza una pedina che avrebbe fatto certamente comodo in rosa. Una motivazione che ha fatto scendere, e sicuramente farà calare, il minutaggio nella parte centrale/finale della stagione.

    In secondo luogo, forse il fattore più importante, Sottil finisce in panchina per via dell’arrivo di Radja Nainggolan. Ebbene si, i due ovviamente hanno ruoli totalmente diversi, ma il ritorno del figliol prodigo costa caro al giovane Sottil. Eusebio Di Francesco ottiene Nainggolan ma è costretto a cambiare il modulo del suo Cagliari. Il 4-3-3 diventa di fatto un 4-3-2-1, con Nandez che arretra nei 3 di centrocampo e Joao Pedro, insieme proprio a Nainggolan, nei due dietro alla punta di turno. E se 1+1 fa sempre 2 il gioco è fatto. Niente più spazio, almeno tra gli 11 titolari, per gli esterni, con Sottil che si accomoda in panchina pronto ad entrare a gara in corso. 

    Sottil comunque non si arrende e quando entra mette tutto se stesso. Di Francesco questo lo sa, conosce le doti del giocatore ed ha deciso di utilizzarlo a gara in corso (anche se molte volte troppo tardi) per spaccare e/o sistemare la partita. Certo a volte può andar male come ieri (Sottil ha sul groppone il gol del pareggio ospite) ma nessuno discute sulle qualità dell’ala rossoblù. Con questo discorso non vi stiamo dicendo che Sottil non giocherà più pre il resto della stagione.
     Il 4-3-3, a seconda delle partite e degli uomini a disposizione potrà essere utilizzato nuovamente  come schema di inizio gara. L’unica cosa certa è che il giocatore non è più uno dei titolari inamovibili come a inizio stagione.

    Personalmente dispiace vederlo in panchina, va detto certo, che ultimamente ha sbagliato qualche partita di troppo ma quando è in giornata diventa veramente un “Frecciarossa”, imprendibile sulla fascia. Dispiace, anzi, dispiacerà perderlo in estate ma purtroppo noi tifosi tutto questo lo sapevamo benissimo. Riccardo Sottil non rimarrà in Sardegna perché è venuto qui solamente a farsi le ossa e a trovare continuità. Ora, visto il complicato periodo della squadra, la speranza è quella che lo stesso Sottil possa contribuire in maniera decisiva all'obiettivo salvezza, in modo tale che a fine stagione non lasci a Cagliari solo qualche milione ma anche un bellissimo ricordo.

    Altre Notizie