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    Cagliarimania: settimana da incubo per la difesa

    Cagliarimania: settimana da incubo per la difesa

    Quattro reti domenica scorsa dalla Fiorentina; giovedì in Coppa Italia contro il Modena il portiere Cragno ha dovuto raccogliere lo stesso numero di palloni da dentro la porta (escludendo i rigori). Insomma per la difesa del Cagliari una settimana da incubo. Se contro i viola c’era l’attenuante del maggior valore tecnico degli avversari, contro la squadra di Novellino, qualitativamente inferiore a quella rossoblù, ci si aspettava maggiore attenzione da parte di Rossettini e compagni. La prestazione del Cagliari contro la Fiorentina, per alcuni aspetti, è stata positiva; per quasi un’ora c’è stato un sostanziale equilibrio tra le due squadre, e il duo difensivo Rossettini-Ceppitelli ha risposto ottimamente agli attacchi di Gomez e compagni. Poi il crollo. Dopo le occasioni fallite da Farias ad inizio ripresa ed il raddoppio dei gigliati, la squadra ha praticamente mollato e la difesa rossoblù vedeva avversari spuntare da tutte le parti.

    I quattro gol segnati dal Modena lasciano invece più perplessi; la squadra è apparsa poco equilibrata e di conseguenza ha lasciato per troppo tempo l’iniziativa agli avversari. Il dato dei gol incassati sta diventando quindi preoccupante. Ma puntare il dito solo contro il reparto difensivo non è corretto. Il calcio è un gioco di squadra e pertanto i meriti ed i demeriti vanno analizzati sulla base di questa considerazione. Se l’attacco è poco prolifico si può imputare tale deficit agli errori sotto porta dei singoli, ma non anche al fatto che arrivano pochi palloni giocabili nell’area di rigore avversaria.  Allo stesso modo se la difesa subisce troppe reti, ci stanno nel conteggio gli errori del portiere o del difensore, ma occorre valutare anche l’atteggiamento degli altri reparti. Soprattutto nel modulo zemaniano del 4-3-3, centrocampo e attacco hanno un’importanza fondamentale nel limitare le azioni avversarie. Lunedì nuovo testo contro il Chievo Verona. Obiettivi: prima vittoria casalinga e lasciare la porta inviolata.

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