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Cagliarimania: serve trovare il giusto equilibrio il prima possibile. Ranieri contro il Milan dovrà cambiare la mentalità della squadra
L’ex tecnico del Leicester schiera il 3-5-2 a specchio per provare a fermare un’Atalanta che tra le mura di casa è tornata ad essere quasi insuperabile. I bergamaschi iniziano a premere sull’acceleratore sin da subito, martellando un Cagliari sulla difensiva e pronto (almeno teoricamente) a colpire in contropiede. Eppure i rossoblù hanno “rischiato” di passare in vantaggio con un colpo di testa di Shomurodov, finito di poco a lato. Da là in poi un primo tempo di pura sofferenza, complici gli affondi di Lookman e De Ketelaere, supportati da uno straripante Koopmeiners. Proprio su quest'asse nasce il vantaggio dei padroni di casa. Lancio dell’olandese (a scavalcare Dossena) per l’ex Milan, che serve Lookman per l’1 a 0.
Ranieri prova a cambiare nella ripresa, passando al 4-4-2 cercando di dare più equilibrio. Missione portata a buon fine probabilmente a metà, visto che l’equilibrio in parte c’è stato ma per il resto poco è cambiato. Cagliari mai pericoloso, Atalanta sempre propositiva e che senza forzare troppo riesce a trovare la rete del raddoppio e del k.o. L’unico guizzo dei sardi arriverà con Oristanio, che coglie una clamorosa traversa da pochi passi.
Il Cagliari lascia Bergamo con 0 punti ma soprattutto conferma il trend negativo sui tiri in porta, con la casellina che segna 0. Incapacità di centrare la porta avversaria, visti comunque i 10 tiri totali, ovviamente sempre fuori dallo specchio. Si, la traversa non conta, perché ai fini statistici ricordiamo che non rientra nel conteggio dei tiri in porta. Claudio Ranieri dovrà lavorare ancora parecchio per sistemare moduli e strategia della squadra. Questa volta schierarsi solamente a specchio non è servito a molto. La difesa a 3 deve ancora trovare il proprio equilibrio, anche perché cambiando spesso gli interpreti (tra nuovi arrivi e squalifiche) difficilmente si trova da subito l’affiatamento giusto.
Il centrocampo non ha eretto il “muro” come avrebbe dovuto fare, spesso facile ed indeciso sulle giocate, con un Deiola spaesato ed un Makoumbou mai deciso sulla giocata e con troppi tocchi prima dello scarico del pallone. Davanti quasi il nulla come sempre, visto che se non si tira in porta è anche inutile giocare bene; un gol in 5 partite è un vero campanello d'allarme.
Bisogna forse trovare un 11 con il giusto equilibrio e provare a non cambiare interpreti troppo spesso. Certo il mister valuta allenamento dopo allenamento, studia squadra dopo squadra però a volte cambiare sempre potrebbe non essere di aiuto ai propri giocatori, anche se è vero, così non si da mai punti di riferimento ai propri avversari.
Contro il Milan oltre al fattore Unipol Domus (e tifosi) servirà anche gettare il cuore oltre l’ostacolo. Molte partite si devono affrontare così, soprattutto quando c’è del gap tecnico e sulla carta l’avversario risulta essere più forte. Grinta, “cattiveria” e sudore a volte superano l’intelligenza tecnica e riesce a far superare i propri limiti. Bisognerà scendere in campo e fare la partita senza aspettare l’avversario, altrimenti come contro l’Inter si rischierà che l’ospite faccia la partita senza dare scampo al Cagliari.