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    Cagliarimania: Sau, l'arma in più di Zeman

    Cagliarimania: Sau, l'arma in più di Zeman

    Assist e gol: Marco Sau è tornato. Il Cagliari sta cominciando ad ingranare – la striscia di tre risultati utili consecutivi ne è la dimostrazione – e insieme a tutta la squadra sta crescendo di partita in partita anche il numero venticinque rossoblù. Il centravanti sardo ha ritrovato, agli ordini del suo maestro Zeman, la vena realizzativa che l’anno scorso lo aveva per lunghi periodi abbandonato. Il tecnico boemo, che lo ha allenato a Foggia nella stagione 2010-2011 (stagione nella quale Sau mise a segno venti reti), gli ha affidato le chiavi dell’attacco rossoblù. E lui, pur non avendo un fisico da prima punta, sta dimostrando di essere all’altezza del compito.  Spesso soffre la fisicità dei difensori avversari, ma quando mette in moto la sua velocità e la sua fantasia riesce comunque a far male.

    Lo dimostrano le quattro reti finora messe a segno in sole nove gare (due in meno dell’intero campionato scorso, nel quale ha disputato trentuno partite). Con Sassuolo ed Sampdoria i suoi gol hanno permesso di conquistare due preziosi punti, mentre contro l’Inter e l’Empoli ha dato il via alle rotonde vittorie. Se continua di questo passo, come naturalmente si augurano i tifosi rossoblù, non avrà difficoltà a superare il suo record di marcature in serie A (dodici nella stagione 2012-2013).

    Gol ma non solo. Il lavoro di Sau è preziosissimo per i suoi compagni di reparto, che hanno la possibilità di inserirsi e sfruttare la sua abilità nel palleggio e la sua visione di gioco. Il gol di Ibarbo contro il Milan, per esempio, è nato proprio da un’intuizione di Sau che ha visto l’inserimento del colombiano in area rossonera e gli ha servito un delizioso pallone. Così come allo scadere, un suo assist per Farias avrebbe potuto fruttare una meritata vittoria: ma purtroppo l’invito non è stato sfruttato a dovere dall’attaccante brasiliano, complice anche la reattività di Abbiati. Insomma sembra proprio essere l’anno buono per Sau, che potrebbe ritrovare anche quella maglia azzurra indossata solo una volta.

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