Cagliarimania: piacere, Marco Borriello
Per presentarsi degnamente al pubblico cagliaritano ha scelto il giorno di Ferragosto. Solitamente i fuochi d’artificio sono previsti la notte tra il 14 ed il 15, ma Borriello ha preferito posticiparli per la serata successiva. E che botti! Per la precisione quattro; quattro reti di pregevole fattura per il centravanti napoletano che ha contribuito in maniera decisiva ad affondare la Spal nel primo turno di Coppa Italia. Due reti di testa, due di sinistro (di cui una con uno splendido tiro al volo su cross di Isla) e, come se non bastasse, un assist per Marco Sau, autore del momentaneo 2 a 0. Insomma 5 a 1 e pallone regalato ai tifosi.
Quei tifosi che, diciamolo francamente, erano un po’ perplessi al suo arrivo a Cagliari. Perplessità dovute all’età (“a 34 anni è già bollito”), al gossip sulla sua vita privata (“viene qui per godersi il mare ed i locali notturni”), alle voci sul suo carattere particolare (“se non è rimasto per tanto tempo in una squadra, un motivo ci sarà”). Sono bastati 82 minuti per far svanire in un colpo solo tutti questi punti interrogativi e far scoppiare l’amore tra Marco Borriello e Cagliari. Per prima cosa ha dimostrato di saper ancora segnare e non solo, ma correre e lottare per 90 minuti. E questo è l’importante. Il giocatore è fisicamente integro e, nelle settimane passate da svincolato si è allenato seriamente e con professionalità, per farsi trovare pronto ad una eventuale chiamata. Chiamata che è arrivata grazie al direttore sportivo Capozucca, che conosce il ragazzo dai tempi del Genoa e ne apprezza le qualità, umane e calcistiche.
Borriello, quindi, è già diventato una pedina fondamentale dell’attacco rossoblù. Intorno a lui Rastelli può costruire un reparto offensivo capace di mettere in difficoltà qualsiasi difesa, con Sau e Farias che hanno le caratteristiche ideali per integrarsi con l’ex nazionale. A proposito: sappiamo che il neo commissario tecnico Ventura ha una particolare predilezione per i giocatori di esperienza e se Borriello proseguirà su questa strada, non è improbabile che dopo cinque anni (l’ultima volta risale al 9 febbraio del 2011) potrà indossare di nuovo la maglia azzurra.
Quei tifosi che, diciamolo francamente, erano un po’ perplessi al suo arrivo a Cagliari. Perplessità dovute all’età (“a 34 anni è già bollito”), al gossip sulla sua vita privata (“viene qui per godersi il mare ed i locali notturni”), alle voci sul suo carattere particolare (“se non è rimasto per tanto tempo in una squadra, un motivo ci sarà”). Sono bastati 82 minuti per far svanire in un colpo solo tutti questi punti interrogativi e far scoppiare l’amore tra Marco Borriello e Cagliari. Per prima cosa ha dimostrato di saper ancora segnare e non solo, ma correre e lottare per 90 minuti. E questo è l’importante. Il giocatore è fisicamente integro e, nelle settimane passate da svincolato si è allenato seriamente e con professionalità, per farsi trovare pronto ad una eventuale chiamata. Chiamata che è arrivata grazie al direttore sportivo Capozucca, che conosce il ragazzo dai tempi del Genoa e ne apprezza le qualità, umane e calcistiche.
Borriello, quindi, è già diventato una pedina fondamentale dell’attacco rossoblù. Intorno a lui Rastelli può costruire un reparto offensivo capace di mettere in difficoltà qualsiasi difesa, con Sau e Farias che hanno le caratteristiche ideali per integrarsi con l’ex nazionale. A proposito: sappiamo che il neo commissario tecnico Ventura ha una particolare predilezione per i giocatori di esperienza e se Borriello proseguirà su questa strada, non è improbabile che dopo cinque anni (l’ultima volta risale al 9 febbraio del 2011) potrà indossare di nuovo la maglia azzurra.