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Cagliarimania: Liverani mangerà il panettone senza nessun problema. Cari rossoblù, perché non siamo sinceri ed ammettiamo l’anonimato stagionale ?
L’ultima settimana ha confermato quanto già abbiamo detto nelle ultime settimane. Il Cagliari è in crisi e non riesce a scacciarla. Una vittoria nelle ultime undici partite, quasi due mesi da quel match vinto contro il Brescia all’Unipol Domus. Parma nel weekend e Ternana nel turno infrasettimanale hanno confermato che probabilmente il Cagliari dovrà affrontare una stagione transitoria senza puntare a quella promozione diretta che i tifosi rossoblù si auspicavano ad inizio stagione.
Il punto contro il Parma lo scorso weekend è stato inoltre fonte di pura fortuna. Se non fosse stato per quell’errore di Chichizola, portiere dei ducali, non sarebbe arrivato nemmeno quel misero punticino. Della sfida con la Ternana forse è meglio non parlarne, visto anche il rigore sbagliato che avrebbe portato, nel male, all’ennesimo pareggio stagionale.
Che poi, brutto da dire, molti tifosi da un lato speravano in una debacle a Terni per avere una scossa dalla società, per avere un esonero in panchina e provare a svoltare la stagione ora che è ancora possibile. Siamo quasi al giro di boa, ovvero al termine del girone di andata, e, nonostante tutto sia andato per il verso sbagliato, si può ancora tentare una incredibile rincorsa alla Serie A. Dopo 16 giornate il Cagliari è un una posizione diciamolo delicata, a 3 punti dalla zona playoff ma anche a 3 punti dalla retrocessione diretta in Serie C.
Ecco, son già due settimane che parliamo di questo spettro non preoccupante della Serie C, anche se, di questo passo, bisognerà più guardarsi alle spalle che pensare al grande ritorno nella massima serie italiana. I punti dalla promozione diretta sono “solamente” 10. 10, come le squadre che vi sono dalla posizione del Cagliari a quella della Reggina, attuale vice comandante della classifica di B.
Il brutto però è vivere sperando. Se l’obiettivo dei rossoblù è quello di fare una stagione transitoria, senza provare il tutto per tutto, bisogna dirlo. Da quando i sardi sono retrocessi non si fa altro che parlare di squadra stellare per la serie cadetta, di squadra ammazza campionato ed invece, guardate come siamo messi. Formazioni mai uguali, cambi ritardati e tanto altro lasciano perplessi tutti quanti. Molte volte sembra che il tecnico Fabio Liverani non abbia il controllo della situazione in mano e che si stia abituando anche lui alla realizzazione di un campionato anonimo. Intanto il suo futuro, almeno sino a natale, è saldo. Il panettone ci sarà, poi complice la sosta, chi lo sà. Perché se il Cagliari dovesse continuare ad andare male il 26 dicembre ci sarà il famigerato turning point, anzi l’ultimo. La fine del girone di andata sarà l’ultima occasione per svoltare, sempre non accada prima, e provare tra mercato e panchina la rivoluzione decisiva.
Domenica a Cagliari arriverà il Perugia, attuale fanalino di coda. Si, ci sembra il caso di dirlo, questo è un match dove è vietato sbagliare, perché un passo falso in uno scontro diretto (brutto definirlo così) sarebbe veramente la ciliegina su una torta uscita bruciata dal forno. Chissà che invece una bella vittoria casalinga non possa far tornare la fiducia all’interno dello spogliatoio ma soprattutto tra i tifosi, apparsi sempre più delusi da questa quasi metà stagione horror.