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    Cagliarimania: le luci a San Siro non si sono mai accese, sia benedetta la sosta per le nazionali

    Cagliarimania: le luci a San Siro non si sono mai accese, sia benedetta la sosta per le nazionali

    • Antonio Cinus
    Luci a San Siro di quella sera che c'è di strano siamo stati tutti là ricordi il gioco dentro la nebbia,tu ti nascondi…  Queste sono delle frasi che appartengono alla famosissima “Luci a San Siro” di Roberto Vecchioni. Parole che ben si associano alla partita di ieri sera, quella disputata, o forse no, dal Cagliari proprio a San Siro. Le luci non si sono quasi mai accese, “tu ti nascondi”, così come ha fatto veramente la squadra contro i rossoneri.

    Il risultato di 4 a 1 è arrivato addirittura nella prima frazione di gioco, partita chiusa dopo appena 45 minuti e tanti dubbi sull’organizzazione della squadra. Bisogna dare il giusto merito agli avversari, concreti, cattivi ed organizzati sin dal primo minuto di gioco, ok, era il Milan ma questo non vuol dire che bisogna partire per sconfitti. Eppure, nonostante i sardi siano passati sotto al 12’, c’è stata subito la voglia di reagire, trovando il pari con Deiola appena tre minuti dopo. La dea bendata, che in alcuni casi serve, ha poi deciso di girare verso la direzione dei padroni di casa, riportando avanti gli uomini di Pioli con un gol carambola al minuto numero 17.

    Da qui si spengono le luci a San Siro. I rossoblù non trovano la forza di reagire, di tenere almeno aperta la partita e cadono sotto la doppietta di Giroud, che chiude definitivamente i conti. La ripresa è una lunga e lenta agonia, con l’incapacità di riaprire il match e di provare solamente a non rendere più pesante un passivo già duro da digerire.

    Per fortuna ora arriva la pausa per le nazionali, così il tecnico Semplici potrà lavorare non solo sulle tattiche ma anche sulla psicologia della squadra. La partita contro il Milan ha evidenziato alcune problematiche di “collegamento” tra i vari reparti, con il centrocampo apparso schiacciato in troppe occasioni. Là davanti invece servirebbero delle nuove soluzioni in quanto il Cagliari sta iniziando a diventare un po’ monotone e prevedibile. La prima partita, pareggiata in rimonta contro lo Spezia, aveva lanciato già qualche campanello di allarma ma, ora, dopo quella con il Milan, l’allarme ha suonato più forte ed ha spaventato i tifosi rossoblù.

    Intanto ci sono due giorni di mercato a disposizione. Qualche innesto non sarebbe poi così male. In primis un difensore, per dare maggiore peso ed esperienza al reparto (oltre al già presente Godin). Dovrebbe arrivare Martin Caceres, un arrivo importante, visto il suo passato. Nonostante l’età l’uruguaiano dovrebbe garantire sia solidità difensiva che una maggiore spinta offensiva, visto che all’occasione può giocare largo e che comunque è un ottimo colpitore sui piazzati. 
    Il problema è per quanto riguarda l’attacco. Sono partiti Cerri e Simeone e non è al momento ancora arrivato il giusto sostituto. Farias e Ceter sono le prime alternative là davanti e mi sento di dire che se il primo potrebbe sostituire Joao Pedro, il secondo non può fare altrettanto con Pavoletti. Serve quindi un’altra prima punta, il tempo stringe, le società stentano a cedere ed il Cagliari si trova dinanzi ad un grosso problema.

    Ora la palla passa a Capozucca, perchè dovrà essere lui l’uomo decisivo delle prossime ore. Intanto Leonardo Semplici avrà il compito di sistemare i problemi durante la paura, perché, se trascurati, potrebbero diventare enormi ed irreparabili. 
     

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