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    Cagliarimania: la vittoria dell'orgoglio

    Cagliarimania: la vittoria dell'orgoglio

    • Marco Matta
    Una vittoria figlia dell’orgoglio. Il Cagliari visto contro la Juventus era troppo brutto per essere vero, e i giocatori lo hanno voluto dimostrare davanti ai propri tifosi. Ieri al Sant’Elia si è vista una squadra viva, determinata e concentrata che ha battuto una Sampdoria altrettanto combattiva ma più confusa, meno incisiva in avanti e, diciamolo, più sfortunata. L’incertezza di Viviano ha determinato la gara, certo, ma occorre anche dire che l’azione del momentaneo pareggio di Fernandes è scaturita da un fallo non rilevato ai danni di Barella.

    A nostro parere non ci sono dubbi: questa vittoria il Cagliari se l’è proprio meritata. Tutti i giocatori hanno dato il massimo per ottenerla. Da Storari, che prima di lasciare il campo per infortunio, ha sventato in corner una delle poche conclusioni dei blucerchiati, a Bruno Alves, impressionante per la facilità con la quale dirige la difesa e si fa trovare sempre nel posto giusto. Da Murru, che ad inizio gara si è visto negare da Viviano la gioia del primo gol in carriera, a Pisacane, uno che di orgoglio e determinazione ne ha da vendere. Per non parlare degli ex juventini Isla e Padoin che ieri sono stati determinanti, in un centrocampo dove l’unica nota stonata è stata la prestazione di Tachtsidis, ancora a disagio nell’interpretare il ruolo di regista. Il cileno ha messo in campo tanta grinta, sradicando un’infinità di palloni dai piedi degli avversari e proponendosi con pericolosità in avanti, mentre  dall’altra parte abbiamo finalmente ammirato il miglior Padoin. L’azione del vantaggio rossoblù è lo specchio della sua partita. La caparbietà con la quale ha recuperato un pallone che sembrava ormai perso fa il pari con la saggezza con la quale lo ha gestito e offerto al piede vellutato di Joao Pedro. Per il brasiliano il primo gol stagionale e tanta classe, non fine a se stessa ma al servizio della squadra.

    Niente gol ma una prestazione ancora maiuscola per Marco Sau, bravo a caricarsi addosso la responsabilità di indossare la fascia di capitano, ed a sacrificarsi in ogni parte del campo. Ed infatti è uscito sfinito per dare spazio a Federico Melchiorri, rientrato in campo sei mesi dopo il grave infortunio. Dieci anni fa aveva solo assaggiato la serie A per una manciata di minuti; ieri l’attaccante marchigiano non si è fatto sfuggire l’occasione per lasciare un segno indelebile al suo vero esordio nella massima serie, castigando Viviano e regalando una importantissima vittoria al Cagliari. Una vittoria che porta anche la firma di Massimo Rastelli, bravo a superare una settimana carica di tensioni (la sonora sconfitta di Torino, l’ombra di Pioli, la vicenda Storari) vissuta sul banco degli imputati. Ed ora il calendario offre la prova di maturità; il Crotone, a dispetto della classifica che lo vede fanalino di coda, non è un avversario facile.

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