Cagliarimania:| La partita (quasi) perfetta
Sulle ali dell'entusiasmo che la vittoria contro il Parma ha generato, il Cagliari si è ripetuto contro il Palermo, superando quello che in molti hanno definito l'esame di maturità per i rossoblù. Un esame superato a pieni voti. Al cospetto dei più quotati avversari (così dice la classifica), la squadra di Donadoni ha dimostrato di avere personalità e di saper imporre il proprio gioco senza timidezza alcuna. Tra i giocatori l'umore è alle stelle: al termine della gara di domenica scorsa, qualcuno si è sbilanciato definendola una partita (quasi) perfetta. Il quasi si riferisce alle due occasioni concesse al Palermo; una capitata a Maccarone e vanificata grazie alla tempestiva uscita di Agazzi, e l'altra che fruttato il gol di Pastore. Per il resto la squadra ha fornito una prestazione eccellente.
A partire dal tridente schierato dal tecnico bergamasco, che non ha affatto sbilanciato la squadra; al contrario Matri, Nenè e Acquafresca hanno dato un importante contribuito anche in fase difensiva. Il loro spirito di sacrificio è stato messo in evidenza dai compagni di squadra, soprattutto dai difensori. Agazzi, Canini e Astori hanno equamente suddiviso le lodi ricevute con i loro compagni dell'attacco. La sorpresa più gradita è stata la naturalezza con la quale Nenè ha ricoperto il ruolo di trequartista. Per la prima volta il brasiliano si è trovato a giostrare nella posizione solitamente occupata da Cossu. E non ha affatto demeritato. Certo, le caratteristiche sono molto differenti da quelle del fantasista cagliaritano, ma è piaciuto lo spirito con il quale Nenè ha interpretato il ruolo. Con Lazzari ormai ad un passo dal Milan, Donadoni ha una soluzione in più nel caso dovesse ancora fare a meno di Cossu.
Il centrocampo sembra aver trovato un solido equilibrio; la sicurezza e la personalità di Conti sono affiancate dal dinamismo e dallo spirito agonistico di Biondini e Nainggolan, che contro il Palermo hanno giocato una delle loro migliori partite. Un'altra chiave di volta è rappresentata dai due terzini. Sia Pisano (che ormai ha lasciato alle spalle i guai fisici) sia Agostini spingono con maggiore continuità ed efficacia rispetto al passato, partecipando in maniera decisiva allo sviluppo dell'azione offensiva. Ora Donadoni dovrà essere capace di mantenere alta la concentrazione, cercando di evitare che il sacrosanto entusiasmo che circonda la squadra diventi preludio per voli pindarici ancora prematuri. Già sabato a Roma sarà una dura prova. I giallorossi, reduci dal vittorioso derby di coppa, vorranno vendicare il 5-1 dell'andata, ma rispetto a settembre la squadra di Ranieri è cambiata parecchio: servirà davvero una partita perfetta.