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    Cagliarimania: la fragilità di una squadra che non si ritrova più. E Maran...

    Cagliarimania: la fragilità di una squadra che non si ritrova più. E Maran...

    • Marco Orrù
    Napoli-Cagliari dello scorso 25 settembre è l'unica partita in cui il Cagliari non ha subito nemmeno un gol. Per il resto, nelle altre 24 gare del campionato, i rossoblù hanno sempre preso almeno una rete dagli avversari; questo per dire che la fragilità di questa squadra è cronica e non accenna a finire. Ed è troppo facile dire che la colpa è della difesa, che la colpa è di quello o quell'altro giocatore. La colpa di questa continua debacle è di tutti, chi va in campo, chi sta fuori e chi li guida.

    Non va cercato solamente un colpevole, un capro espiatorio, perché non si risolverebbe nulla; va cercata la soluzione tutti insieme, nessuno escluso. Nel post partita di ieri Radja Nainggolan, il leader di questa squadra, ha detto che se le sconfitte fossero state distribuite durante tutto l'arco del campionato e non solo negli ultimi tre mesi, si parlerebbe di altro. Probabile. Chiaramente però dopo un girone d'andata fatto così bene è un peccato veder buttata all'aria una stagione che sarebbe potuta essere trionfale. In primis i giocatori sanno che tutto questo non è normale, soprattutto dopo aver ammirato la bellissima squadra che fino a dicembre ha stupito tutti. E ora non serve nemmeno dire che "è stata la partita col Lecce quella dove è iniziata la discesa", "no, è stata quella con la Lazio", no, ma "è stata quella col Parma". Ora serve tornare sui binari giusti, cercare di portare a casa quei punti che mancano per la tranquillità assoluta e provare a chiudere in maniera degna un campionato che per il Cagliari è quello del Centenario e che quindi ha un significato particolare.

    Posto che resta da capire come si evolverà il campionato di Serie A ai tempi del coronavirus, vedremo anche se sarà ancora mister Maran a guidare il Cagliari in questo tentativo di risalita. Sì, perché per la prima volta aleggia veramente un possibile cambio di panchina, reso quasi inevitabile per provare a dare una scossa e fermare questa emorragia. Cambiare guida tecnica a marzo non è mai facile, a due mesi dalla fine del campionato, e non è nemmeno facile trovare allenatori pronti a salire su una macchina che è chiaramente inceppata e piena di problemi. L'allenatore trentino, a differenza di altre volte, non si è appigliato ad episodi particolari e ha ammesso serenamente la sconfitta di ieri, senza trovare alibi, ma è chiaro che da domenica prossima, Spal o Verona che sia l'avversario, occorre tornare a far punti, e lo stesso bisognerà fare da qui alla fine del torneo. Con o senza Rolando Maran...

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