Salvezza all'ultimo respiro. Il Cagliari è riuscito a tenersi stretto un posto in Serie A anche per l’anno prossimo. Tanti momenti bui, tanti passi falsi, tante ingenuità che avrebbero potute costare carissime. Ma alla fine, malgrado la tempesta, il comandante Diego Lopez è riuscito a condurre la nave in porto. Il bottino finale dei rossoblù, però, non lascia spazio all'immaginazione e/o ai calcoli: 39 punti conquistati su 38 partite, appena 33 le reti fatte, addirittura 61 quelle subite. Numeri che devono far riflettere attentamente in vista della prossima stagione. Già, perché nonostante la salvezza conquistata con le unghie e con i denti, non ci si può sotterrare a cuor leggero da un’annata che poteva diventare sportivamente drammatica per i colori rossoblù. I presupposti erano ben altri, e questo è innegabile. Il club sardo si era prefisso obiettivi più importanti di una salvezza col brivido arrivata soltanto all'ultima giornata. E gli investimenti fatti in sede di calciomercato (non certo tutti azzeccati, anzi), oltre al gran lavoro fatto sul fronte brand, ne sono la testimonianza più lampante. Il presidente Giulini era stato chiaro: l’asticella va alzata anno dopo anno, ma rispetto alla passata stagione in quella attuale è stato compiuto un passo importante all'indietro, non in avanti. Conquistata la permanenza in Serie A, ora è già tempo di pensare e programmare il futuro, considerato che c'è una rifondazione da mettere in atto. Dopo la separazione anticipata con il diesse Giovanni Rossi, al suo posto è arrivato Marcello Carli, ex Empoli, una figura di elevatissimo spessore che ha evidentemente saputo toccare le corde giuste all’interno del club, tra squadra, allenatore e piani alti. Da lui deve necessariamente ripartire il nuovo corso rossoblù. Alzare l’asticella significherà inevitabilmente lavorare sull’organico a disposizione del nuovo tecnico (difficile la conferma di Diego Lopez), cercando di mantenere l’asse portante e innestarlo di diversi elementi di qualità ed esperienza. Bisogna ripartire dalle certezze, dalla crescita di Barella, Cragno, Romagna, Ceppitelli, Han, che dovranno rendere meno traumatica l’inevitabile parabola discendente dei Sau, Dessena e Cossu, giusto per citarne qualcuno. Dopo il temporale spunta sempre l'arcobaleno, la speranza del popolo rossoblù è che valga lo stesso principio anche per il Cagliari.