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    Cagliarimania: in serie A per restarci

    Cagliarimania: in serie A per restarci

    • Marco Matta
    Dopo solo un anno nella serie cadetta, il Cagliari si ripresenta con tanto entusiasmo nel massimo campionato. Il biglietto da visita che accompagna i rossoblù è di tutto rispetto. Infatti la squadra allenata da Massimo Rastelli, confermatissimo dal presidente Giulini, ha raggiunto l’obiettivo promozione battendo diversi record. In primo luogo la squadra sarda non aveva mai vinto, in quasi cent’anni di storia, un campionato di serie B; Dessena e compagni ci sono riusciti ottenendo 83 punti, superando di un punto il Crotone al termine di un testa a testa durato per tutta la stagione.

    Le vittorie sono state 25 (altro record), due in più rispetto a quelle ottenute nella stagione 2003-04, (il Cagliari di Zola e Suazo per intenderci). La squadra rossoblù ha inoltre registrato il miglior attacco del torneo: 78 reti all’attivo con 17 giocatori andati a bersaglio (della rosa dei titolari solo Dessena, Barreca, Murru e Krajnc non sono riusciti a violare la porta avversaria). La parte del leone, ovviamente, l’ha fatta il reparto offensivo; una batteria di attaccanti che ha rappresentato un lusso per la categoria. In cima alla lista dei marcatori si è piazzato il brasiliano Diego Farias con 14 reti, seguito con un gol in meno dal connazionale Joao Pedro. Appaiati a quota dieci, Marco Sau e Niccolò Giannetti, mentre non è potuto arrivare in doppia cifra, fermandosi a otto reti, lo sfortunato Federico Melchiorri, costretto a saltare le ultime nove partite a causa di un grave infortunio (rottura del crociato). Piccolo, tre reti in tutto, ma decisivo anche il contributo del giovane Alberto Cerri.

    A parte quest’ultimo, che rientrerà alla Juventus per fine prestito (sembra infatti che la dirigenza rossoblù non sia intenzionata a far valere il diritto di riscatto), le altre cinque frecce dell’arco offensivo sono pronte a colpire anche in serie A. Per Sau, Farias e Joao Pedro la categoria superiore non è certo una novità, mentre per Giannetti e Melchiorri è giunta la grande occasione di calcare i palcoscenici più importanti del calcio italiano. Entrambi infatti hanno fatto solo una breve e lontana apparizione nel massimo campionato. Giannetti, nella stagione 2010-11, giocò 60 minuti in Juventus-Bari, facendo coppia in attacco con un certo Alex Del Piero (che un mese prima gli servì l’assist per l’unico gol in bianconero, contro il Manchester City in Europa League).  Per Federico Melchiorri invece solo qualche manciata di minuti nel 2006 con la maglia del Siena (allenato allora da Mario Beretta, che oggi è il responsabile tecnico del settore giovanile del Cagliari). Insomma, con un attacco così, per i rossoblù ci sono i presupposti per non fare da semplice comparsa in serie A.

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