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    Cagliarimania:| Il problema è l'attacco

    Cagliarimania:| Il problema è l'attacco

    Due partite, due sconfitte. In trasferta o tra le mura amiche il risultato non cambia: 2-1 sabato a San Siro contro l'Inter, stesso risultato ieri sera al 'Sant'Elia' contro il Siena. La terza avventura di Davide Ballardini sulla panchina del Cagliari non è certo iniziata nel migliore dei modi. Nonostante i risultati negativi, sembra però di intravedere qualche spiraglio di luce. Il gioco offensivo, tallone d'Achille della gestione Ficcadenti, sta lentamente migliorando. Larrivey a Milano e Rui Sampaio - splendido il suo destro dal limite - contro il Siena hanno almeno centrato la porta avversaria per due partite di fila. E non è poco, considerato il fatto che nelle ultime cinque gare giocate con Ficcadenti in panchina l'attacco rossoblù è andato a segno una volta sola, e per di più su calcio di rigore.

    Intendiamoci, i problemi sono ancora tanti e Ballardini stesso ne è consapevole. Secondo noi la squadra deve scrollarsi di dosso quella sorta di timidezza che gli impedisce di produrre trame di gioco fluide e, soprattutto, pericolose. Crediamo che non sia esclusivamente un problema di natura tecnica, ma che abbia un peso preponderante la componente psicologica. La squadra sa giocare a calcio, lo ha dimostrato in varie occasioni; occorre una maggiore consapevolezza dei propri mezzi e una mentalità propositiva che le permetta di affrontare ogni partita senza quella paura di sbagliare, quel 'sentirsi sotto esame' che inevitabilmente influisce in maniera negativa sulle prestazioni. Basterebbe anche un solo episodio per dare una scrollata, come l'ormai famoso gol di Daniele Conti contro il Napoli al 94', che segnò l'avvio della clamorosa rimonta nella stagione 2007-2008, proprio con l'attuale mister in panchina.

    Ma non sempre c'è il capitano a risolvere i problemi. E qui arriviamo al punto: persi negli ultimi due anni giocatori come Jeda, Matri e Acquafresca che garantivano una discreta media gol, allo stato attuale gli attaccanti a disposizione non hanno convinto del tutto. Nenè, che tra l'altro dovrà stare fermo per circa un mese, stenta a ritrovare la forma migliore e sembra un lontano parente del giocatore che abbiamo apprezzato in passato; Thiago Ribeiro, dopo un avvio promettente, è in fase involutiva; Ibarbo è ancora acerbo, alterna splendide giocate ad errori banali, ma comunque non è un goleador; Larrivey è per l'ennesima volta chiamato a dimostrare il suo valore, e infine El Kabir ha fatto in tempo a segnare all'esordio un bel gol contro la Roma per poi sparire vittima di continui infortuni muscolari. Gennaio è alle porte, forse qualche ritocco è necessario.

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