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  • Cagliarimania: il primo bilancio stagionale è buono

    Cagliarimania: il primo bilancio stagionale è buono

    • Marco Orrù
    La parola positivo al giorno d'oggi è purtroppo vista come un qualcosa di non bello, per i motivi che tutti sappiamo. Covid a parte, però, se trasliamo questa parola al calcio e al primo bilancio stagionale dopo sette partite, ecco che diventa un qualcosa di bello.

    Il Cagliari che va alla sosta dopo sette partite, frutto di tre vittorie, un pareggio e tre sconfitte, può comunque sorridere, anche alla luce del successo di ieri contro la Sampdoria. Attenzione, però, questo non vuol dire che i problemi non ci sono e che il processo di crescita è finito, anzi, tutt'altro, perché i rossoblù, se vorranno quantomeno rimanere nella parte sinistra della classifica, dovranno migliorare, e tanto. Guardando però anche alle altre squadre, il Cagliari può comunque ritenersi soddisfatto, visti i problemi palesati anche da altre compagini. Nessun allenatore guarda in casa d'altri, ma in questo caso un'eccezione si può fare, quantomeno per fare dei paragoni in vista di quest'ultima sosta del 2020. 

    Sappiamo bene quanto i sardi partivano svantaggiati a inizio stagione rispetto a tante altre squadre: allenatore nuovo, modulo nuovo, poi cambiato in corsa, tanti giocatori acquistati in estate e molti giovani. Insomma, il rischio di fare brutte figure c'era. E, invece, tutto sommato, tolte le prime tre partite, dove comunque si è portato via un buon punto dal Mapei Stadium, contro un Sassuolo che poi ha dimostrato di essere una delle migliori in questo campionato, si è andati sempre in crescendo. Uno scotto da pagare, giocoforza, si sapeva che ci sarebbe stato, per i motivi elencati prima. Dal match in trasferta contro il Torino in poi si è visto un Cagliari diverso, che somiglia sempre più al suo allenatore o almeno a quello che vorrebbe.

    Come già ribadito, però, i problemi ci sono ancora. Ad esempio, i gol subiti. La partita di ieri contro la Sampdoria è stata la prima in campionato con la porta inviolata (e anche con zero interventi di Cragno), mentre la media in precedenza era stata di due gol e mezzo presi a partita, decisamente troppi. Ecco, se si continuerà con questo trend, si potranno ottenere delle discrete soddisfazioni. La fase difensiva e i tanti gol subiti sono stati sempre un tallone d'Achille per i vari Cagliari visti in Serie A dal ritorno nella massima serie nel 2016. 

    La crescita di Sottil, l'istinto da bomber sempre più insito nelle corde di Simeone, la leadership e i gol di Joao Pedro e un Ounas che piano piano si sta ritagliando un ruolo importante, fanno dormire sonni tranquilli a mister Di Francesco: il Cagliari almeno un gol lo fa sempre, se non anche di più. Se si troverà dunque l'equilibrio tra le due fasi, concetto molto caro all'allenatore abruzzese, i rossoblù saranno grandi protagonisti di questo torneo.

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