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    Cagliarimania: i rossoblù risorgono come l’araba fenice. Il purgatorio dura solamente un anno ! Il Cagliari ritorna in Serie A !

    Cagliarimania: i rossoblù risorgono come l’araba fenice. Il purgatorio dura solamente un anno ! Il Cagliari ritorna in Serie A !

    • Antonio Cinus
    Risorgeremo, l’ha detto Claudio Ranieri. E resurrezione fu ! Il Cagliari dopo un solo anno di purgatorio (e che purgatorio) ritrova la massima serie grazie ad un vero ed autentico capolavoro firmato Sir Claudio Ranieri. 

    Riavvolgiamo però un attimo il nastro e torniamo a giovedì notte. Il Cagliari ospita il Bari all’Unipol Domus per l’andata della finale playoff, e stranamente sembra mettersi tutto per il verso giusto. I sardi trovano la rete del vantaggio con il solito bomber Gianluca Lapadula ma dopo il gol mollano leggermente la presa. Il Bari coglie questo segno ed inizia ad essere costantemente dalle parti di Boris Radunovic. Il portiere serbo però veste i panni di Superman e decide di erigere un vero e proprio muro, parando anche un rigore a Cheddira nella prima frazione di gioco. La svolta, per gli ospiti, arriva nel finale di gara. Fallo di Altare su Folorunsho, revisione var ed ennesimo calcio di rigore a sfavore. Gli ospiti inseriscono Antenucci che non sbaglia. Il Bari, almeno secondo loro, ha un piede e mezzo in Serie A. 

    Per questo motivo in Puglia avevano già preparato la grande festa, con tanto di grande intrattenimento pre partita. I biancorossi però non avevano fatto il conto con l’intelligenza tattica di Claudio Ranieri ed il cuore del popolo rossoblù. A sorpresa, complice anche qualche infortunio (come Nandez in tribuna), il tecnico romano decide di iniziare con un 11 meno offensivo, nonostante l’unico risultato utile a disposizione, quello della vittoria. Però diciamocelo ragazzi, se Ranieri ha deciso così qualcosa “sotto” ci sarà. Ed ecco che il Cagliari fa la partita difendendosi ed attaccando in maniera intelligente nelle occasioni a disposizione. Peccato che Caprile, portiere dei baresi, abbia deciso di parare l’impossibile. La palla non vuole entrare. Durante la ripresa Ranieri plasma la squadra, con quel tocco offensivo di chi dovrà tentare gli assalti finali. Nel frattempo però Folorunsho fa tremare tutti colpendo il palo alla sinistra della porta di Radunovic.

    Minuto 89, arriva il tutto per tutto di Ranieri. Fuori Luvumbo, dentro Pavoletti, non al meglio della condizione fisica. Passano esattamente 5 minuti e succede l’impossibile. Zappa mette al centro una palla d’oro, Pavoletti getta il cuore oltre l’ostacolo, si libera della marcatura stretta di Zuzek e con il piattone spinge in rete un pallone veramente pesante. I 60mila del San Nicola di Bari restano di ghiaccio, esplode la gioia dei 1300 tifosi rossoblù presenti, impazziscono i tifosi sparsi per il capoluogo sardo (collegati con maxi-schermi etc). Il Cagliari con un colpo di coda quasi insperato, dopo solo un anno di purgatorio, è nuovamente in Serie A ! 

    Il calcio è così, un minuto la festa è pronta a Bari, il minuto dopo a festeggiare è un’intera Isola. Un miracolo calcistico, non perché i rossoblù fossero inferiori ma proprio per come è nato il tutto. A Dicembre i sardi navigavano al 14esimo posto in classifica, quasi più vicini ai playout che ai playoff. L’obiettivo non lo neghiamo era la promozione diretta e più il tempo passava e più si avvicinava lo spettro di una stagione veramente fallimentare.

    Poi la svolta, sulla panchina del Cagliari arriva lui, Sir Claudio Ranieri. Una nuova sfida per il tecnico 71enne, quello di compiere il secondo miracolo sulla panchina dei sardi. Lavorare sodo giorno dopo giorno, non arrendersi ai primi ostacoli, sistemare una difesa altalenante e ritrovare un attacco spuntato. Tutto ciò è accaduto veramente. Ranieri non ha però lavorato solamente sulla tecnica della squadra ma anche sulla mente, un fattore veramente importante. Ranieri ha creato una vera e propria famiglia. A Cagliari grazie a lui è ritornato un entusiasmo che non si vedeva da anni ed anni. Che fantastica storia. Le sue lacrime di gioia (e di fatica) al triplice fischio finale hanno consolidato ancor di più il suo rapporto con l’Isola. Aveva lasciato con l’impresa dalla C alla A, è tornato a 71 anni per compiere la seconda impresa sulla panchina rossoblù. Monumentale.

    A Cagliari è tempo di festa, il purgatorio è durato solamente un anno. Una festa nella festa perché ormai le speranze di promozione erano quasi vane. Il calcio però è così, a volte toglie a volte dà. Ed il cerchio ha voluto che lo chiudesse Leonardo Pavoletti, che per i rossoblù ha sempre dato tanto nonostante le difficoltà legate al suo doppio infortunio. Ci sarà da pianificare la nuova stagione di Serie A, per non essere una comparsa, ma adesso godiamoci un breve riposo, perché in Sardegna, ad oggi, ancora si festeggia.
     

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