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Cagliarimania: i problemi nascono dal centrocampo. Dalle assenze lungodegenti di Nandez e Strootman al grande ritorno di Marko Rog
Le ultime uscite hanno destato tantissimi pensieri a Walter Mazzarri, perché, se da una parte la difesa è riuscita a sistemarla in qualche modo, dall’altra non possiamo dire lo stesso per il centrocampo. Le sconfitte contro Lazio, Spezia e Milan sono state infatti perse proprio nelle sfide individuali (e collettive) disputate nel mezzo del campo. Razvan Marin quest’anno sembra un lontano parente del giocatore che lo scorso anno trascinò i sardi alla salvezza. Spesso assente nella fase offensiva del gioco e spesso poco lucido in fase di impostazione; tant’è che alcuni gol sono partiti da suoi errori in fase d’attacco. Nahitan Nandez, uno dei cosiddetti top player della squadra è invece un vero caso. Da quando ha avuto alcuni problemi giudiziari in Uruguay, e da quando è terminata la sessione invernale del calciomercato non ha mai visto il campo. Anzi, se togliamo i 21 minuti contro la Roma di gennaio possiamo dire che non scende in campo proprio da prima di Natale. Problemi al ginocchio, che molto probabilmente faranno terminare in anticipo la sua stagione. Il 30 novembre è invece stata l’ultima apparizione di Kevin Strootman, che, dopo l’operazione per pulire il ginocchio, non è mai nemmeno rientrato parzialmente in gruppo. Eppure insieme a Nandez doveva essere uno dei leader del centrocampo rossoblù.
Nonostante tutte queste notizie negative i tifosi, nel giro di pochi giorni, potranno tornare a sorridere. Sembra infatti ormai imminente la prima convocazione stagionale di Marko Rog. Il croato, reduce da due rotture consecutive del crociato, da giorni sta svolgendo il lavoro con il gruppo ed è pronto a tornare tra i convocati nel giro di pochi giorni. Se Mazzarri non lo porterà a Udine certamente lo convocherà contro la Juventus la settimana seguente. Difficile certo vederlo subito in campo da titolare soprattutto per 90 minuti ma il suo ritorno, anche graduale, sarà veramente importante per la squadra. Con lui in campo tutto cambia, dai ritmi di gioco ai tempi di impostazione e prima del doppio infortunio ha dimostrato di essere davvero un punto fermo e prezioso per i sardi.
La sfida di domenica prossima in casa dell’Udinese inizia già ad essere decisiva. Una vittoria ricompatterebbe maggiormente il treno salvezza (includendo anche i bianconeri) mentre una sconfitta potrebbe dare linfa vitale alle inseguitrici e soprattutto far sprofondare nuovamente il morale di un gruppo che, dopo i primi due mesi del 2022, sembrava esser tornato alle stelle. Servirà quindi il miglior Cagliari, servirà concentrazione ma soprattutto servirà tirare in porta, fattore che nelle ultime uscite è mancato. Cinque tiri in tre gare sono un bottino veramente magro per chi si deve salvare.
erve fare punti da subito, big o non big che si affrontano, perché tra un mese, per tre gare esterne consecutive il Cagliari dovrà affrontare in ordine Genoa, Salernitana e Venezia, laddove non saranno permessi errori in caso di mancati punti conquistati precedentemente. Sarà quindi fondamentale non arrivare con l’acqua alla gola e tornare, già dalla gara contro l’Udinese a muovere la classifica, sia per il morale della squadra stessa e sia per mettere pressione a chi sta vicino ai rossoblù in classifica.