Cagliarimania:| Ficcadenti come Bisoli?
Siena, Napoli e adesso Cesena: il terzo pareggio consecutivo ottenuto dal Cagliari comincia a far storcere il naso ad una parte della tifoseria. Addirittura c'è chi afferma che la panchina di Ficcadenti stia iniziando a traballare. I più disincantati sostengono che la panchina del Cagliari, a prescindere da chi la occupa e dai risultati che ottiene, non è mai stabile. E' quasi paradossale pensare che dopo otto partite di campionato, tre delle quali vinte, quattro pareggiate ed una sola persa, venga messo in discussione l'allenatore. Ma a Cagliari ormai ci si è abituati un po' a tutto. E non ci si sorprenderebbe affatto se dovesse scattare l'ennesimo esonero dell'era Cellino. I paragoni con Pierpaolo Bisoli, che un anno fa di questi tempi viveva una situazione simile seduto sulla stessa panchina di Ficcadenti, sono ormai l'argomento principe tra i supporters rossoblù. La delusione è tanta, le prestazioni della squadra non convincono, nonostante la posizione in classifica sia tutt'altro che critica.
I tifosi chiedono un gioco più offensivo: a Cesena il Cagliari non ha praticamente mai tirato in porta. Contro l'ultima della classe ci si aspettava francamente di più. Qualche problema c'è, è inutile negarlo, e pertanto occorre un cambio di rotta. Gli occhi sono puntati sulla sterilità dell'attacco: un solo gol nelle ultime tre gare, e per di più su rigore, rappresenta un bottino decisamente scarno. Ficcadenti fatica a trovare i meccanismi giusti per far funzionare un attacco potenzialmente forte e in grado di far male alle difese avversarie. A cominciare dalla posizione di Andrea Cossu, il trequartista che sino a ieri è stato il faro della squadra e che nella passata stagione ha occupato il primo posto nella classifica degli assist-man. E proprio quello che i tifosi gli chiedono: sfornare assist per gli attaccanti. In queste prime otto partite è sembrato spesso ai margini del gioco e la squadra ne ha risentito in maniera decisiva.
Cossu a parte, la coppia d'attacco Nenè (o Larrivey) e Thiago Ribeiro fatica a trovare l'intesa necessaria. Sicuramente l'assenza di El Kabir a causa di continui problemi muscolari ha impedito a Ficcadenti di sperimentare soluzioni alternative per il gioco offensivo. Ma, ripetiamo, è necessaria una svolta, per evitare che il tecnico marchigiano faccia la fine di tanti suoi colleghi, entrando anche lui a far parte della folta schiera degli esonerati da Cellino. Il match in notturna di domenica prossima contro la Lazio può essere l'occasione giusta. Battere i biancocelesti con una prestazione convincente sotto gli occhi del proprio pubblico sarebbe per Ficcadenti il modo migliore per convincere gli scettici. Bisoli ha resistito dodici giornate, Ficcadenti ce la farà?