Se la sveglia avesse suonato qualche mese prima adesso non saremo qui a sperare nei miracoli. Gianluca Festa ha dimostrato con i fatti che lavorando sulle motivazioni, sull’aspetto psicologico, si possono ottenere buoni risultati. Con lui in panchina il Cagliari ha ottenuto due vittorie, un pareggio ed una sconfitta. E i giocatori sono gli stessi che hanno vinto quattro partite in trentuno turni di campionato. Di certo Festa non ha la bacchetta magica e non è nemmeno un taumaturgo. E’ stato però capace di ridare entusiasmo alla squadra, ha tirato fuori il carattere e l’orgoglio da questi ragazzi demoralizzati da troppe situazioni negative. Ma indubbiamente è troppo tardi. Tre partite sono veramente poche; occorrerebbe ottenere nove punti, sperando che l’Atalanta, al contrario, ne ottenga al massimo tre. Troppe coincidenze favorevoli dovrebbero avverarsi.
Ma intanto la squadra anche ieri al cospetto dei campioni d’Italia ha dimostrato di essere viva e di avere ancora qualche energia. Un pareggio allo Juventus Stadium non è roba da buttar via. Certo, i bianconeri erano privi di Tevez, LLorente, Morata, Pirlo, Chiellini, Buffon, Bonucci e avevano in mente i colori de les merengues piuttosto che il rossoblù del Cagliari; in ogni caso un punto lo si è portato a casa. E siamo sicuri che fino a quando la matematica non darà il suo verdetto, la squadra lotterà e che il lavoro sin qui svolto da Festa avrà dei risvolti positivi per il prossimo campionato. A prescindere dalla categoria.