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Cagliarimania: dallo scudetto ai giorni nostri: 50 anni rossoblù
A detta di tutti, se Riva non si fosse infortunato l'anno successivo, il Cagliari avrebbe messo in bacheca anche lo scudetto 1970/1971. L'attaccante che ormai si considera sardo al 100%, si infortunò in Nazionale e il Cagliari perse la sua luce, visto che arrivò al settimo posto; la Coppa dei Campioni di quell'anno, è stato, insieme al tricolore, il punto più alto della storia del club sardo. Nei successivi anni '70 il Cagliari rientrò un po' nei ranghi, fino alla dolorosa retrocessione in Serie B del 1976, solamente sei anni dopo la vittoria dello scudetto, con Riva ancora una volta ko per infortunio. Il club sardo ci mise tre stagioni a risalire nella massima serie, con Mario Tiddia allenatore e con Mariano Delogu presidente; siamo nel 1979, nove anni dopo i protagonisti dello scudetto non c'erano più.
Gli anni '80 sono stati forse tra i più drammatici della storia del Cagliari; dopo tre stagioni in A, il club nel 1983 tornò in cadetteria. La Serie A tornò solamente 7 anni dopo, con anche un intermezzo, lungo due annate, in Serie C. Il 1990, l'anno dei Mondiali in Italia e delle tre partite disputate al Sant'Elia, videro la compagine sarda terminare al terzo posto in Serie B e dunque tornare nella massima serie; il grande protagonista di questo straordinario doppio salto dalla C alla A fu un certo Claudio Ranieri, che cominciò proprio da qui la sua incredibile carriera di allenatore. A metà anni '90, con un altro grande allenatore italiano in panchina, ovvero Carlo Mazzone, il Cagliari tornò in Europa, in Coppa Uefa, con la fantastica cavalcata del 1993/1994, quando, con Bruno Giorgi in panchina e Massimo Cellino presidente, i rossoblù arrivarono fino alla semifinale, eliminati dall'Inter, dopo aver battuto, tra le altre, la Juventus.
Anche qui, come per lo scudetto del '70, successe che il Cagliari, solamente tre anni dopo retrocesse nuovamente in Serie B dopo lo spareggio di Napoli contro il Piacenza. Furono quelli anni complicati, perché Cellino riuscì a riportare la squadra dopo un solo anno in A, ma dopo sue sole stagioni ci fu di nuovo la caduta negli inferi della cadetteria. Ci vollero quindi altre quattro dolorose stagioni per il definitivo ritorno in Serie A. Siamo nel 2004, quando un trio magico, Zola, Suazo ed Esposito riportò il Cagliari nel calcio che conta.
Il club rossoblù, da quel momento in poi, è sempre rimasto nella massima serie, tranne la parentesi della stagione 2015/2016, quando ci fu il ritorno in B, dopo che Tommaso Giulini subentrò a Cellino al termine di 22 anni di presidenza. Gli anni 2000 sono stati comunque positivi per la squadra sarda, non ci furono grandi squilli, ma quantomeno si pose fine a quello strano 'yo-yo' tra la B e la A. E comunque, senza che arrivò nessun trofeo o nessuna partecipazione alle coppe europee, il Cagliari ha saputo dare diverse gioie al proprio popolo, con tanti giocatori (e allenatori) che ancora oggi vengono ricordati con grande piacere.
Per chiudere, siamo ai giorni nostri. Mister Rastelli riportò il Cagliari in A nel 2016 dopo una sola stagione, vi rimase per un'altra stagione (e un pezzettino), con un ottimo dodicesimo posto, per poi lasciare spazio prima a Lopez e poi, recentemente a Rolando Maran. Il resto, è storia di questi giorni, con un nuovo allenatore, Walter Zenga, che ancora attende di debuttare.