Cagliarimania: dalle stelle alle stalle?
Dai sette risultati utili alle quattro sberle prese dalla Juventus; la sconfitta contro i bianconeri ha messo in luce alcuni interrogativi che la striscia positiva aveva in parte nascosto. Insomma la Vecchia Signora ha risvegliato i rossoblù spalancando le finestre della realtà. E la realtà dice che l’assenza a centrocampo di un tuttofare come Nainggolan si è fatta sentire, e che sarà dura affrontare il girone di ritorno senza correre ai ripari. Per carità, niente da dire sulle prestazioni di Ekdal e Dessena (che tra l’altro è andato vicinissimo al gol che avrebbe, forse, cambiato il volto alla partita); però è anche vero che un innesto di un certo valore servirebbe come il pane a Lopez per avere più soluzioni da proporre a seconda degli avversari o dello stato di forma dei singoli. I soli Cabrera (sempre più spaesato) ed Eriksson (alle prese con continui guai fisici) non possono bastare.
La gara contro i bianconeri ha poi riportato alla ribalta l’annoso problema del portiere. Agazzi, il cui rendimento quest’anno è stato al di sotto delle aspettative, ha ricoperto il ruolo di titolare sino alla undicesima giornata. Poi problemi fisici e soprattutto contrattuali hanno reso inesorabile la sua discesa nella scala gerarchica. La scelta di Lopez (nonostante il tesseramento a novembre dello svincolato Adan, ex dodicesimo del Real Madrid) cade su Avramov. E il buon Vlada sfrutta al meglio l’occasione arrivata dopo anni di panchina; con lui in campo il Cagliari inizia la striscia positiva e le sue prestazioni (memorabili le parate all’Olimpico contro la Roma) convincono anche i più scettici che il problema portiere è finalmente risolto. Ma con l’arrivo del nuovo anno si presenta anche la sfortuna: l’influenza ed un incidente domestico (che comunque non gli impediscono di andare in panchina) mettono ko Avramov. Ricomincia la staffetta e arriva quindi anche il turno di Adan. Alla prima uscita in maglia rossoblù il portiere spagnolo svolge senza problemi il suo compito. Ma il Chievo non è la Juventus. E infatti la capolista rifila quattro gol al povero Adan, che ha grosse responsabilità su almeno due di essi. Una giornata storta, può capitare. A fine gara incassa i complimenti di Buffon, ma anche le critiche dei tifosi delusi, che dopo il gol di Pinilla pregustavano una serata di tutt’altro tenore.
Già, Pinilla. Croce e delizia dei tifosi e del tecnico Lopez. Capace di mettere paura alla Juventus segnando il gol del vantaggio e andando vicino al raddoppio, si è dimostrato al contrario incapace di mantenere i nervi saldi facendosi espellere per delle intemperanze verbali (che gli sono costate due turni di squalifica), francamente non scusabili per un calciatore della sua esperienza. Chiudiamo con una nota positiva, che ha un nome e cognome: Andrea Cossu. Il fantasista cagliaritano è stato protagonista di una gara esemplare. Ha fatto sentire il fiato sul collo a Pirlo, annullando così la fonte del gioco bianconero, e allo stesso tempo si è proposto in avanti risultando l’ispiratore delle azioni più pericolose dei rossoblù. Con un Cossu così il futuro fa meno paura.