Cagliarimania: Cossu-Cagliari, un amore infinito
Andrea Cossu e il Cagliari: domenica è iniziato un nuovo capitolo della storia d’amore tra il fantasista rossoblù e la squadra della sua città. Una storia che nell’aprile scorso sembrava giunta al capolinea. Ricordate le dichiarazioni dell’allora presidente Cellino? Non facevano presagire niente di buono sul futuro di Cossu (e anche su quello di capitan Conti). Il numero sette cagliaritano era già considerato un ex giocatore rossoblù; nelle ultime partite conobbe addirittura l’umiliazione di un ingresso in campo al 93’ e, contro il Genoa, di un riscaldamento prolungato per un imminente cambio che poi non avvenne. Nell’ultima partita casalinga salutò con emozione i tifosi, convinto ormai di non poter più indossare la casacca rossoblù. Alla fine del campionato valutò, seppur a malincuore, le offerte di altre squadre (Sampdoria e Palermo) dato che dalla società non arrivavano segnali positivi.
Ma il legame con il Cagliari era decisamente troppo forte: anche di fronte a proposte allettanti (un contratto biennale a trentaquattro anni non è da buttar via) decise sino all’ultimo di attendere. E finalmente, con l’avvento del nuovo presidente Tommaso Giulini e l’ingaggio alla guida tecnica di Zeman, gli scenari cambiano. Entrambi sono convinti che Cossu rappresenti una figura fondamentale per il nuovo Cagliari che stanno costruendo. Il rinnovo contrattuale a quel punto è pura formalità: il fantasista cagliaritano si riduce l’ingaggio e firma un contratto annuale, dimostrando così il suo attaccamento alla squadra ed alla città. Ricomincia così una nuova giovinezza; con Zeman, si sa, la condizione fisica è fondamentale e Cossu dimostra di essere ancora un giocatore valido sia dal punto di vista fisico sia da quello tecnico (ma non c’erano dubbi). Nel 4-3-3 di Zeman non c’è posto per il trequartista; ma il boemo dimostra di avere piena fiducia nelle qualità di Cossu e lo schiera, sin dalle partite precampionato, come esterno sinistro d’attacco. Per Cossu, pur abituato da anni a giocare dietro le punte, non è un problema e le sue prestazioni ripagano la fiducia dell’allenatore.
E domenica contro l’Atalanta chi lo dava per finito ha dovuto ricredersi. Il pubblico del Sant’Elia ha potuto ammirare un giocatore rigenerato. Ha preso per mano la squadra ispirando tutte le azioni offensive, ha corso come un ragazzino, ha deliziato la platea con alcune giocate di classe. Infine, si è preso la responsabilità di battere un calcio di rigore, sfatando così un tabù che durava da quattro anni. L’ultima volta che calciò dagli undici metri era il marzo del 2010, proprio contro l’Atalanta. Allora il pallone finì contro la traversa, domenica invece Cossu non ha fallito, riassaporando la gioia del gol in campionato dopo due stagioni di astinenza. Un gol che purtroppo non è servito ad evitare la sconfitta, ma che rappresenta un importante segnale per tutti: il Cagliari può contare ancora su Andrea Cossu.
Ma il legame con il Cagliari era decisamente troppo forte: anche di fronte a proposte allettanti (un contratto biennale a trentaquattro anni non è da buttar via) decise sino all’ultimo di attendere. E finalmente, con l’avvento del nuovo presidente Tommaso Giulini e l’ingaggio alla guida tecnica di Zeman, gli scenari cambiano. Entrambi sono convinti che Cossu rappresenti una figura fondamentale per il nuovo Cagliari che stanno costruendo. Il rinnovo contrattuale a quel punto è pura formalità: il fantasista cagliaritano si riduce l’ingaggio e firma un contratto annuale, dimostrando così il suo attaccamento alla squadra ed alla città. Ricomincia così una nuova giovinezza; con Zeman, si sa, la condizione fisica è fondamentale e Cossu dimostra di essere ancora un giocatore valido sia dal punto di vista fisico sia da quello tecnico (ma non c’erano dubbi). Nel 4-3-3 di Zeman non c’è posto per il trequartista; ma il boemo dimostra di avere piena fiducia nelle qualità di Cossu e lo schiera, sin dalle partite precampionato, come esterno sinistro d’attacco. Per Cossu, pur abituato da anni a giocare dietro le punte, non è un problema e le sue prestazioni ripagano la fiducia dell’allenatore.
E domenica contro l’Atalanta chi lo dava per finito ha dovuto ricredersi. Il pubblico del Sant’Elia ha potuto ammirare un giocatore rigenerato. Ha preso per mano la squadra ispirando tutte le azioni offensive, ha corso come un ragazzino, ha deliziato la platea con alcune giocate di classe. Infine, si è preso la responsabilità di battere un calcio di rigore, sfatando così un tabù che durava da quattro anni. L’ultima volta che calciò dagli undici metri era il marzo del 2010, proprio contro l’Atalanta. Allora il pallone finì contro la traversa, domenica invece Cossu non ha fallito, riassaporando la gioia del gol in campionato dopo due stagioni di astinenza. Un gol che purtroppo non è servito ad evitare la sconfitta, ma che rappresenta un importante segnale per tutti: il Cagliari può contare ancora su Andrea Cossu.