Getty Images
Cagliarimania: chi ha tempo non aspetti tempo. Perché Di Francesco non osa mai?
La panchina di Eusebio Di Francesco ora scotta più che mai e un passo falso contro il Genoa potrebbe essere per lui fatale. Ma noi tifosi rossoblù siamo un paio di partite che ci poniamo qualche domanda. Perché il tecnico non osa di più? Perché non prova mai in tempo il tutto per tutto? Questo enorme dubbio ieri ha avuto la sua "tragica" conferma. Sei sotto di due reti contro la capolista, perché non cambiare qualcosa in attacco e provare a muovere le acque? E invece no, sempre la solita storia, con quei cambi che arrivano quando ormai il cronometro è in fase avanzata, quando ribaltare la situazione è quasi impossibile. Pavoletti e Cerri contro il Milan vengono inseriti solamente al minuto numero 80, come se si dovesse recuperare solamente un gol e non due.
Ma non è la prima volta che l'ex tecnico della Sampdoria non osa. La maggior parte dei cambi arriva quasi sempre a "frittata" fatta, quando per riuscire a strappare qualche punto bisogna scalare un'intera montagna. Una mossa che magari può andarti bene in una partita ma non in tutte quante e purtroppo per lui (ma direi soprattutto purtroppo per noi tifosi) questa sua scelta di ritardare i cambi non ha mai portato i frutti desiderati. Il Cagliari in molte occasioni si sveglia sempre troppo tardi e ciò purtroppo è stato visto anche nella serata di ieri.
Ora il tutto si fa veramente difficile. L’ultima posizione dista solamente due punti in classifica e nel prossimo turno lo scontro diretto contro il Genoa sarà fondamentale per Di Francesco per salvare la propria panchina. La società intanto continua ad appoggiarlo, aiutandolo anche sul fronte mercato (esempio l'arrivo di Duncan) ma ora, dopo un lungo periodo di scuse e attenuanti (infortuni, covid, etc) è giunto il tempo di mettere la propria mano, cercando la giusta soluzione, e talvolta bisogna farlo ascoltando il proprio cuore, il proprio istinto, tralasciando ciò che dice il cervello.
Caro Di Francesco, è giunto il tempo di osare. Ora ci sono cinque importantissimi giorni per cercare di sistemare le cose, per riprendere psicologicamente una squadra che comunque, nel complesso, ieri è sembrata più determinante rispetto alle ultime indecorose uscite di campionato. E’ giunto il tempo di prendere per mano la squadra, dimostrare il proprio valore, riprendersi la fiducia dei tifosi e… osare. Chi ha tempo non aspetti tempo, e quello di Eusebio sulla panchina rossoblù sembra essere veramente agli sgoccioli.