Cagliarimania: alla Sardegna Arena è passato il ciclone Burian?
Mauro Cossu
Nei giorni del grande freddo in tutta Italia, a Cagliari splende un sole primaverile e con temperature decisamente miti. Nonostante tutto, alla Sardegna Arena sono rimaste tracce indelebili del passaggio distruttivo di Burian, il tanto temuto ciclone che sta mettendo in ginocchio l'intero Paese. Il bilancio provvisorio è drammatico: una squadra spazzata via come una foglia, 5 gol incassati e zero realizzati, tanti fischi sia durante che al termine del match. Come dite? Non è colpa del ciclone Burian? Proprio così, perché a fare razzia nel capoluogo sardo ci ha pensato il tornado Napoli, sempre più leader e padrone di questa Serie A. Una disfatta desolante per il Cagliari di Lopez, sgretolato sotto i colpi della banda di Sarri, abile ad esaltare tutte le proprie qualità e mettere inesorabilmente a nudo le carenze e la fragilità degli isolani. Eppure nella prima mezzora di gara i rossoblù avevano mostrato un gran bel calcio, andando a pressare i partenopei fino alla loro area, rendendogli la vita difficile in fase di costruzione: Pavoletti e Han hanno messo in crisi la coppia Albiol-Koulibaly, in confusione per tutta la prima parte di partita. Tutto merito della formazione a trazione offensiva mandata in campo da Diego Lopez, con Joao Pedro trequartista a dar fastidio a Jorginho e due attaccanti puri insieme dal 1'. Una scelta coraggiosa quella del tecnico uruguaiano e che ha pagato, ma solo fino al 30', quando il Napoli ha sbloccato la contesa con Callejon e poi ha dominato in lungo e in largo per tutto il match sotto gli occhi di una Sardegna Arena impietrita. Il Cagliari ha provato a tenere testa alla corazzata campana, cercando di buttarla sulla grinta e sul "vivere o morire" fin dal fischio d'inizio. Così facendo, però, ha finito solo per fare il gioco dei partenopei, che hanno fatto sfogare i sardi, illudendoli di poter fare la partita, per poi punirli alla prima sbavatura senza lasciare spazio alle repliche. Per i rossoblù si tratta di uno schiaffo duro da digerire, non tanto per la sconfitta in sé - che poteva essere messa in preventivo - ma piuttosto per come è arrivata. Una debacle che ha inevitabilmente ricordato quelle della scorsa stagione contro la Fiorentina (3-5), l’Inter (1-5) e proprio contro il Napoli (0-5). Una mazzata anche dal punto di vista psicologico, considerato che ora i rossoblù hanno appena cinque lunghezze di margine dalla zona retrocessione e all'orizzonte ci sono le delicate trasferte salvezza contro Genoa, Benevento e Verona, oltre alle sfide interne con Lazio e Torino. Il Cagliari dovrà leccarsi le ferite e rialzarsi in fretta dopo la sonora manita del Napoli, che rischia di minare le certezze all'interno dello spogliatoio rossoblù. Alla Sardegna Arena non c'è stata traccia di Burian, ma un ciclone che ha spazzato via gli uomini di Lopez è arrivato eccome...