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    Cagliariamania: l’arbitraggio non dev’essere una scusante. Per i playoff bisogna mantenere la calma e la concentrazione al massimo. Vietato sbagliare

    Cagliariamania: l’arbitraggio non dev’essere una scusante. Per i playoff bisogna mantenere la calma e la concentrazione al massimo. Vietato sbagliare

    • Antonio Cinus
    Un Cagliari dai due volte trova in quel di Parma l’ottava sconfitta stagionale, una sconfitta che arriva dopo ben 10 risultati utili consecutivi. Il problema è che il tutto è arrivato contro una diretta concorrente per la corsa ai playoff ma soprattutto alla corsa al quarto posto, utile per entrare direttamente in semifinale evitando lo spauracchio dell’eliminazione diretta.

    Sulla partita di Parma si potrebbero dire tantissime cose. A distanza di giorni c’è chi ancora si lamenta dello  “scarso” arbitraggio del direttore di gara Gariglio e di Marini, addetto al VAR. I padroni di casa pareggiano infatti grazie ad un rigore “dubbio e generoso” concesso dopo un richiamo al VAR. Il tocco di mano di Azzi, che da alcune inquadrature si nota, da altre no, lascia ancora tutti nel beneficio del dubbio. Eppure si sa, quando le immagini non sono chiare ed evidenti, la decisione spetta al direttore di gara e ciò che ha percepito lui, ergo, in questo caso aveva deciso di non assegnare il calcio di rigore. Gli errori arbitrali, sempre ammesso che alla fine di errore si tratti, sono all’ordine del giorno, possono capire e bisogna andare oltre.

    Andare oltre, quello che nella partita contro i ducali non è riuscito a fare il Cagliari di Claudio Ranieri. I sardi disputano un’ottima prima frazione di gioco trovando anche il gol del vantaggio con il solito Gianluca Lapadula. Poi nella ripresa scende in campo la brutta copia della squadra, quasi mai arrembante e con poche idee di gioco. Lasciare il pallino del gioco in mano al Parma, squadra consolidata, non è stata un’ottima idea, anzi, è stata la distruzione della partita. 

    Errare è umano ma in questo caso l’errore costa caro. Il Parma scappa così a tre distanze dallo stesso Cagliari, che ora si trova a soli 4 punti di vantaggio dall’esclusione playoff e 5 punti di distanza (con i ducali di mezzo) dal fatidico 4 posto. Due squadre e cinque punti da recuperare, il tutto in soli 4 partite. Ecco perché tra poco diventa fondamentale riuscire a restare in zona playoff, anzi, in zona 5-6 posto per giocare la gara secca in casa e con due risultati utili nei 90 minuti. Ecco perché le gare contro Ternana, Perugia, Palermo e Cosenza sono assolutamente da vincere. 12 punti su 12 a disposizione, questo dovrà diventare non solo l’obiettivo ma anche la realtà. Camminare sulla propria strada e sperare che gli altri inciampino, senza però stare a guardare prima loro che noi.

    Da risolvere in ottica playoff il problema del gol di sola natura Lapaduliana. Come ha dichiarato anche lo stesso Jeda, ex attaccante rossoblù, se dovesse capitare qualcosa al bomber peruviano per il Cagliari sarebbe la fine. Se non segna Lapadula i rossoblù non trovano quasi mai la via del gol. Un vero problema, alla fine basta una giornata no e si manda in fumo una stagione intera. Una stagione iniziata malissimo, raddrizzata da Ranieri e che ora può assumere un senso, anche se, trovare la promozione in Serie A dai playoff non sarà certamente una passeggiata e le squadre che vi parteciperanno saranno agguerrite più che mai.

    Ora però testa al campo, ci sono 4 finali da vincere.
     

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