Cagliari: 'Vergogna':| Chiuso lo stadio Is Arenas
Nel giorno in cui il Comune di Udine cede all'Udinese il diritto di superficie sull'area dello stadio Friuli per i prossimi 99 anni, a Cagliari l'annuncio è che oggi, con la Fiorentina, si giocherà sì a Is Arenas, ma a porte chiuse. Il Cagliari ci aveva provato giovedì sera, chiedendo l'accesso sugli spalti agli abbonati, nonostante il parere di “non competenza” della Commissione Comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo. Ma la risposta di via Eligio Porcu ieri mattina era uno scontato no. Per la società rossoblù restava la solita ultima carta, quella della partita da giocare a porte chiuse, richiesta accolta nel tardo pomeriggio, dopo un incontro in Prefettura tra il vice sindaco di Quartu Di Cesare e il Prefetto Giuffrida.
IL CAGLIARI Un nulla osta che non fa saltare di gioia il Cagliari. E così, a sorpresa, ecco che ad Assemini non si vede il tecnico Pulga, per la consueta conferenza pre-gara. A parlare è il dg Francesco Marroccu e ne ha per tutti. L'ultimo colpo è un'umiliazione troppo grande: «Abbiamo saputo che giocheremo a Is Arenas e a porte chiuse a meno di 24 ore dalla partita. Mi viene da dire solo una parola: vergogna. Siamo visti come una regione le cui istituzioni non trovano un accordo neanche per aprire uno stadio per 5 mila persone, roba da campionato dilettanti. Uno stadio che aveva ospitato Milan e Napoli col tutto esaurito». Marroccu è un fiume in piena: «È ufficiale l'accanimento nei nostri confronti. Ogni volta c'è un problema diverso, ma forse il problema è il Cagliari Calcio. O forse ancora il problema è Massimo Cellino. Ma i presidenti passano, mentre questa pessima figura resterà per sempre».
Il problema Is Arenas vale oggi e vale per il futuro, «perché - spiega ancora Marroccu - in questa stagione abbiamo visto di tutto: porte aperte, chiuse, aperte solo agli abbonati. Tutte situazioni che verranno prese in considerazione quando dovremo fare l'iscrizione alla prossima stagione. Situazioni che, con lo stadio così, ci costringerebbero a chiedere di giocare ancora fuori, creando le condizioni per essere indesiderati dal calcio italiano». Il pensiero va ai tifosi, che oggi resteranno fuori dallo stadio, radunati sotto la Curva Nord: «Tutta la Sardegna esce umiliata. A loro non do consigli, in tutta questa vicenda sono gli unici che fanno bella figura».
CONFRONTO COL COMUNE E al vice sindaco di Quartu Di Cesare, che critica la società rossoblù («Sanno cosa c'è da fare allo stadio, ma non stanno facendo nulla»), risponde il responsabile della comunicazione del Cagliari, Ivan Paone: «Questa mattina (ieri) lo abbiamo incontrato in Comune e ci ha chiesto il posizionamento di nastri in curva, per limitare i settori ai soli 4999 posti richiesti. Lavoro impossibile e col rischio di intervento dei Vigili per possibili inosservanze». E a proposito di Di Cesare, una battuta arriva di Gigi Ruggeri, predecessore di Mauro Contini a Quartu: «Si è detto sgomento per la decisione della Commissione. Qualcuno spieghi a Di Cesare che la Commissione è espressione del sindaco e degli assessori, tanto che a presiederla c'era Lucio Falqui, assessore al Personale. Roba da chiamare un infermiere. Governare vuol dire prendersi responsabilità, ma a questo punto credo sia meglio presentare il bilancio e andare a casa».