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    Cagliari in delirio per Ranieri: 'Maremoto di emozioni, ecco perché sono tornato. Sul mercato...'

    Cagliari in delirio per Ranieri: 'Maremoto di emozioni, ecco perché sono tornato. Sul mercato...'

    King Claudio is back. Il Cagliari riaccoglie Claudio Ranieri come un re. Questa mattina centinaia di tifosi si sono radunati al settore arrivi dell'aeroporto di Elmas per salutare il nuovo allenatore con bandiere, striscioni, cori e persino con un cane vestito di rossoblù. 
    Alle ore 11.30 c'è stata la presentazione ufficiale in conferenza stampa presso la Unipol Domus, poi nel pomeriggio è previsto il primo allenamento ad Asseminello. L'esordio ufficiale dopo la sosta invernale è in calendario il 14 gennaio in casa contro il Como.

    Ecco le parole di Ranieri: "Sono entusiasta, dentro di me ho provato un maremoto di emozioni tra i ricordi del passato. Egoisticamente in questi anni ho pensato che non fosse il caso di tornare dove avevo lasciato ricordi straordinari, poi però la parte egoistica l'ho messa da parte, ha prevalso la consapevolezza che il Cagliari mi ha fatto diventare grande, e quindi eccomi di nuovo qui". 

    "Sono grato al presidente e ai tifosi, adesso questo entusiasmo dobbiamo trasformarlo in punti per il nostro cammino. L’unica ricetta che conosco è il lavoro, la sola che ho sempre utilizzato in tutte le mie esperienze nel calcio, non vedo l’ora di iniziare. Ai tifosi dico: dateci una mano, potremmo magari giocare male ma voi spingeteci, fischiate e contestate alla fine nel caso, mai durante la partita. I giocatori dovranno dare quell’entusiasmo che serve, voglio un Cagliari con giocatori che sentano questa maglia". 

    "Voglio prima conoscere bene la squadra che ho a disposizione e poi ragioneremo sul mercato. Servono giocatori che vogliano stare qua, servono guerrieri e cercheremo dei guerrieri. Prima di tutto parleremo insieme al direttore e poi capiremo cosa serve, senza sbagliare. Per carattere voglio sempre tutto e subito, senza preclusioni ma con realismo: non vedrete mai un Cagliari arrendevole, uno dei miei obiettivi è lavorare per il Cagliari del futuro e costruire insieme alla società. Credo al mix tra giovani e più esperti. Il calcio non è uno sport individuale, tutto dipende da come i singoli legano tra loro e nei reparti, io sceglierò sempre senza guardare a stipendio o età, gioca chi è più in forma e funzionale per un determinato obiettivo".

    "Il Cagliari mi è parso, da lontano, la classica squadra che ancora non si è ambientata nella categoria. Quando retrocedi diventi la squadra da battere, tutti ti aspettano e vogliono batterti. Prima di tutto devo capire se questi ragazzi hanno capito che sono in Serie B. Dobbiamo lottare ogni singolo centimetro, questo mi aspetto prima di tutto dai miei calciatori". 

    "Non ho nessun modulo di riferimento, in carriera ne ho usati parecchi e l’indicazione me la danno sempre i giocatori e le loro caratteristiche. Saranno loro a farmi capire, in base a ciò che chiederò. Parto con l’idea di giocare con i miei due attaccanti principali, sono poche le squadre che in Serie B hanno due bocche da fuoco così importanti, per me l’idea è quella di utilizzarli insieme, poi vedremo. Non mi sono mai fissato su un sistema di gioco, anzi la cosa importante è saper cambiare anche in corsa per sorprendere l’avversario. Sono pronto a lavorare coi ragazzi. È una sfida che mi ribolle dentro, che sento mia. Altrimenti non sarei tornato". 
     

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