Catania-Cagliari per la 14° giornata del campionato di Serie A si potrà gustare tra un piatto di malloreddus e un assaggio di porchetto. Calcio d’inizio alle 12.30, antipasto, dato che siamo in tema culinario, del programma domenicale del torneo: novità mai del tutto digerita dai calciofili, tradizionalisti per natura e vocazione. La sfida con il Catania è più che impegnativa, sia per la forza degli avversari, una delle rivelazioni di questo primo scorcio di campionato, sia per il momento delicato attraversato dai rossoblu. Gli infortuni hanno falcidiato l’organico:  El Kabir, Astori, Nenè, Biondini si sono fermati uno dopo l’altro; al “Massimino”, come se non bastasse, non ci sarà nemmeno Radja Nainggolan. E’ emergenza pura per Davide Ballardini, che riparte dalla positiva e sfortunata prova disputata contro il Bologna. La qualità dei ricambi non è in discussione; semmai mancano di esperienza e ritmo partita. Occorre stringere le fila e sfoderare una partita di combattimento, su ogni pallone, il tutto senza snaturare le caratteristiche di una squadra che ha nel suo DNA la brillantezza di gioco. Il Catania ha la sua forza nelle fasce: il tridente d’attacco conta su due esterni di valore che allargano la difesa e mettono in mezzo palloni invitanti a favore della punta centrale, ma anche di un Delvecchio abile negli inserimenti. Lavoro straordinario per Pisano e Agostini, che dovranno contare sui costanti aiuti in raddoppio dei centrocampisti. Larrivey sarà chiamato al solito lavoro sporco: tenere palla e fare salire la squadra. In appoggio Ibarbo, il migliore contro il Bologna, e ovviamente Cossu, alla ricerca della miglior condizione dopo l’infortunio.

Al “Massimino” la tradizione è contraria: la legge dei grandi numeri costituisce un motivo in più per sperare in un’inversione di tendenza.