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    Cagliari, Giulini: 'Volevo Milito, sogno Sirigu'

    Cagliari, Giulini: 'Volevo Milito, sogno Sirigu'

    "Torneremo in Serie A". Tommaso Giulini fa una promessA al Cagliari. Il presidente del club sardo ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Dopo la retrocessione in Serie B non ci siamo mai fermati, ci siamo messi subito a lavorare senza guardarci indietro. L'entusiasmo iniziale ha generato errori su errori, dovevamo tenere i piedi per terra. Sappiamo bene a che campionato andiamo incontro. Si è visto a Trapani in Coppa e col Crotone, che s’è arreso solo quando è rimasto in dieci. I cori sgradevoli della Curva? Ci stanno, sono un presidente retrocesso dopo 11 anni di A. Ma per 85’ la squadra è stata incoraggiata e lo stadio all’80% era pieno, che soddisfazione". 

    ALLENATORI - "Zeman è stata una scelta di cuore, quella di Rastelli più ponderata: con lui si può lavorare... Società e staff devono avere interessi convergenti. Abbiamo il monte ingaggi più alto della B e supera il paracadute. Per fortuna siamo riusciti a fare buone cessioni, anche se gli introiti sono spalmati in più anni e quindi ci aiuteranno in futuro. La squadra è figlia di un ampio confronto con Capozucca e Restelli: siamo riusciti a prendere i giocatori che volevamo. Storari poteva giocare in A, siamo orgogliosi di averlo qui. Ci confrontiamo anche su questioni tecniche: ovviamente sono io che imparo. Poi a fare il terzo c’è Colombo, da ragazzi eravamo insieme al Milan. Quando smette Storari, mi piacerebbe portare qui Sirigu, ma il nostro futuro è Cragno". 

    NUOVO STADIO - "Abbiamo appena terminato lo studio di fattibilità con B Futura, un valido progetto. L’iter durerà per tutto il 2016, poi demoliamo e ricostruiamo: l’obiettivo è inaugurarlo per il Centenario del 2020. Tornare in A e consolidarci è la priorità. Temo Bari, Cesena, Pescara, Spezia e Perugia. Poi le sorprese: occhio a Novara e Trapani. Dobbiamo coinvolgere il più possibile il territorio, anche attraverso il settore giovanile. Lo faceva bene Matteoli, visti i giocatori oggi in prima squadra, adesso il progetto di Mario Beretta prevede anche tre centri di formazione in Sardegna: i migliori ragazzi sardi devono giocare qui. Non esiste regione in Europa con una sola squadra a rappresentarla, sta a noi renderla competitiva. Abbiamo più di un milione di tifosi". 

    CELLINO - "L'ultima volta ci ho parlato a gennaio, ma ho sentito la sua vicinanza al momento della retrocessione, lui può capire cosa ho provato. Ora dobbiamo organizzare un’amichevole col Leeds, magari la facciamo se noi andiamo in A e loro in Premier... Mi ha detto che una retrocessione sul campo ci può stare, ma un club non deve mai retrocedere dal punto di vista economico: ha ragione. Vedere la Cnn aprire un tg parlando dello scandalo calcioscommesse non è stato bello. E’ un grande danno d’immagine, anche per chi all’estero vuole investire da noi. Oggi anche il Cagliari, al di là della retrocessione, vale di meno proprio per lo scandalo. Abodi ha sofferto molto, ne abbiamo parlato. E’ stato giusto portare il problema all’attenzione del Governo, se c’è una certezza di reato ci deve essere una vera radiazione". 

    MORATTI - "Mi ha insegnato che la squadra è dei tifosi. Non tutti i presidenti hanno chiaro questo concetto: noi siamo gestori di un patrimonio. Devo sistemare bene la società, poi vorrei tornare a dedicare più tempo alle mie attività. A gennaio ho cercato fino all’ultimo di prendere Milito: che rabbia!". 
     


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